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La Corte d’Appello riapre ufficialmente la contesa sui brevetti Samsung Apple

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La Corte Federale d’Appello ha ufficialmente riaperto il caso sui brevetti, che si protrae ormai da anni, in merito alle intentate accuse vertenti alcuni brevetti trafugati da Samsung Electronics a favore del design dei propri terminali della linea Galaxy S, a scapito di Apple.

La Corte cercherà di determinare esattamente la misura del risarcimento da devolvere, lato Samsung, a favore di Apple per la violazione del design degli iPhone. In precedenza, come di certo ricorderete, alla società sudcoreana era stato richiesto un danno di $399 milioni di dollari americani, sebbene in Dicembre 2016 la Corte Suprema degli Stati Uniti avesse ribaltato la sentenza.

Per essere precisi, nel contesto, non verranno discussi i termini delle violazioni ma ci si concentrerà, invece, sul calcolo dell’ammontare sui danni, prendendo in considerazione la percentuale stimata sul volume di vendita delle soluzioni di telefonia mobile. Una situazione che di protrae dal lontano 2012, quando una giuria aveva decretato una sentenza a favore della software house di Cupertino. Samsung vs Apple brevetti

In effetti, la società avrebbe dovuto pagare ad Apple una percentuale di ogni vendita. I giudici, di comune accordo, hanno pertanto stabilito che l’azienda della Corea del Sud dovrà disporre un risarcimento da commisurare alla violazione delle componenti, piuttosto che per gli smartphone medesimi. 

Volendo fare un re-wind della situazione, si consideri che a Samsung è stata imposta, nelle fasi iniziali, un’ammenda di $1 miliardo di dollari, rimodulatasi poi sui $548 milioni di dollari e portatasi ora a quota $399 milioni di dollari.

I brevetti sui design dei prodotti, come propriamente espresso dalla stessa denominazione, garantiscono la proprietà intellettuale sulle produzioni originali. Apple, in questo contesto, cita la società per le vistose copie 1:1 realizzate per la line-up Galaxy S, dove si è ripreso il form-factory rettangolare con angoli arrotondati lato hardware e alcune specifiche funzioni lato software per la veste grafica delle icone.

Chi, durante il periodo di concessione del brevetto per un design senza licenza del titolare, applichi il design brevettato, o qualsiasi imitazione dello stesso a qualsiasi articolo di produzione a scopo di vendita, o vende o espone in vendita qualsiasi articolo riportante tale disegno o imitazione, deve essere responsabile nei confronti del proprietario per l’estensione del suo profitto totale, per non meno di $ 250, contestabili presso qualsiasi tribunale distrettuale competente degli Stati Uniti d’America.

Questo è quanto cita espressamente la legislazione statunitense in merito alle proprietà intellettuali.

Samsung, e molti dei suoi sostenitori, dibattono in proposito ritenendo che il premio per aver violato un brevetto di design non dovrebbe coinvolgere i “profitti complessivi.” Dal momento che uno smartphone è reduce da migliaia di componenti brevettati, le violazioni sul design non dovrebbero ammontare al profitto totale dello smartphone.

Una linea di interrogatorio, proprio in merito a questo non secondario aspetto, si è posta in merito all’identificazione del valore di progettazione in linea generale. In merito vi sono pareri discordanti e non si è ancora certi sul da farsi. In relazione al parallelo caso Volkswagen è stato detto come l’adozione di un’auto non rispecchia necessariamente una preferenza da fondarsi sul solo design, ma tiene conto delle funzioni offerte al consumatore finale. Lo stesso è stato detto per il design dei telefoni.samsung apple brevetti

Proprio per questo motivo la società sudcoreana si oppone fermamene al fatto di dover provvedere ad un esborso che vada a coprire i ricavi complessivi presi nel loro insieme, piuttosto che le sole violazioni contestategli. L’infrazione non è stata trovata su tutto il telefono, ha detto un portavoce legale di Samsung smartphone, asserendo che le violazioni riguardano solo 3 brevetti.

Visto e considerato che un moderno smartphone conta approssimativamente su circa 250.000 caratteristiche brevettate, l’azienda ed i suoi legali rappresentanti non ritengono affatto giusta la sanzione, per la quale si punta ad una ulteriore svalutazione.

Crediamo fermamente che una forte protezione dei brevetti di design stimoli la creatività e l’innovazione, ed è per questo che noi abbiamo difeso le nostre idee. A Samsung si deve la colpa di 11 violazioni intenzionali e palesi nei confronti dei nostri iPhone. Pensiamo che un simile comportamento porti ad uno stop sul futuro dell’innovazione del design.

Ha detto dopo l’udienza Noreen Krall, Capo del contenzioso ufficiale Apple. Il caso è stato rimesso nelle mani delle Corti Statali di secondo grado, mentre la Corte Suprema si trova alle prese con la formulazione di nuove regole che prevedano la regolamentazione sulle violazioni dei brevetti di design.

Caso brevetti Apple contro Samsung: le posizioni

Oltre un centinaia di progettisti si sono schierati a favore di Apple in questa battaglia legale che, ormai, si protrae sin dal lontano 2010, da quando le violazioni sui brevetti 3G hanno presentato reclami in Germania, Giappone, e Corea del Sud.

Dalla parte della società di Cupertino abbiamo coloro che occupano un ruolo centrale nella progettazione di servizi e prodotti per aziende del calibro di Apple, AT & T, Calvin Klein, Coca-Cola, Ford, General Electric, General Motors, Hewlett-Packard, Google, IBM, il New York Stock Exchange, la NASA, Samsung stessa ed altri.

Altri nomi di rilievo sono: Raymond Riley, direttore creativo esecutivo di Microsoft, Bruce Claxton, ex direttore senior del segmento design di Motorola Solutions, Calvin Klein, il noto fondatore del brand di moda, Sohrab Vossoughi, un ex designer industriale di HP e altri.Samsung Apple brevetti violati

Dalla parte di Samsung che, invece, ha negli anni ha contestato i provvedimenti troppo onerosi della società californiana, troviamo: buona parte delle aziende della Silicon Valley ed una coalizione di aziende minori interne ed esterne, come la Electronic Frontier Foundation e 50 professori delle Università di Stanford, Georgetown, Notre Dame e altre.

La decisione, ovviamente, non avrà alcun impatto sul consumatore finale, benché siamo curiosi di capire come andrà a concludersi la vicenda. E tu no?  Esprimi il tuo parere personale in merito a queste controversie giudiziarie utilizzando il box dei commenti.

LEGGI ANCHE: Samsung straccia Apple quanto a numero di brevetti nel 2016: la classifica

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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