La “mummia di Piramide”, così i residenti della zona hanno soprannominato lo scheletro rinvenuto a Roma, davanti all’ingresso della stazione Piramide della metro B, in piazzale Ostiense. Lo scheletro, perfettamente conservato, è stato riportato alla luce durante uno scavo Areti (Acea Reti), effettuato per il posizionamento di un lampione ed iniziato lo scorso mercoledì.
Gli scavi per l’installazione di un lampione, portano alla luce uno scheletro
Quello a cui si sono trovati di fronte gli operai ed i tecnici della multiservizi di Roma Capitale, è davvero incredibile. Secondo la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio della città capitolina, si tratterebbe infatti di uno scheletro, molto bene conservato, di epoca antica, probabilmente romana.
L’area del ritrovamento è stata subito transennata dalla soprintendenza e lo scheletro è stato rimosso e catalogato dalla Soprintendenza. Sarà ora sottoposto ad analisi accurate, al fine di stabilire con precisione a quale periodo storico appartenga.
“La mummia di Piramide” potrebbe essere uno scheletro di epoca romana
Senza indagini approfondite è infatti difficile collocare lo scheletro in un epoca precisa, anche se con buona probabilità potrebbe essere di epoca romana ed appartenere alla Necropoli Ostiense. In questo caso si tratterebbe di una tomba trafugata poiché non presenta né corredo né una copertura della sepoltura in tegole e questo complica ulteriormente la datazione della “mummia di Piramide”.
Analizzando i resti sarà anche possibile conoscere maggiori dettagli sulla vita del defunto. Ad esempio dai denti si potranno ricavare informazioni sulla sua dieta e sull’età e dall’analisi strutturale delle ossa si potrà capire forse che tipo di lavoro svolgeva.
Non ci resta quindi che attendere le indagini e le analisi della Soprintendenza per poter svelare il mistero sull’identità della “mummia di piramide”.