La luna di Saturno Encelado, quella di Giove Europa, o Caronte la luna di Plutone, così come anche il pianeta nano Cerere potrebbero essere potenziali “dimore” per extraterrestri. Lo sostengono con una certa fermezza gli scienziati della University of Texas di San Antonio e il Southwest Research Institute.
E’ tutta questione relativa ad un processo chiamato radioalysis che, secondo gli esperti, potrebbe rendere possibile la vita in tutto l’universo. Tutto quel che è necessario è un nucleo roccioso e molecole a base di acqua – qualcosa che gli scienziati ritengono sia comune nostro sistema solare.
Lo studio ha rilevato che i nuclei rocciosi di alcuni pianeti e di altrettante lune emettono radiazioni che rompono le molecole di acqua e, a loro volta, alimentano la vita microbica. Gli scienziati hanno condotto un esperimento per prevedere come la radiazione inciderebbe sugli oceani interni di pianeti come Plutone e la luna di Saturno, Europa.
Alexis Bouquet, autore principale dello studio ha spiegato che i “processi fisici e chimici che seguono la radiolysis rilascia idrogeno molecolare, una molecola di interesse astrobiologico“. La radiazione proviene da elementi come l’uranio, il torio e il potassio – ognuno dei quali si trova in un gruppo di meteoriti rocciosi chiamati chrondites. Plutone, così come le lune di Saturno e di Giove, sono costituiti dal chrondite. Ciò significa che l’acqua dell’oceano permea la roccia porosa del nucleo e potrebbe essere influenzata dalla radiolisi, producendo idrogeno molecolare e composti di ossigeno reattivi – i mattoni della vita.
La NASA sembra abbastanza convinta che Europa ospiti un grande oceano e sta progettando di inviare una navicella spaziale per cercarvi vita aliena. Forme di vita che si sono formate attraverso la radiolisi si trovano vicino a noi. E Bouquet ha fatto sapere che sono state trovate tracce in ambienti estremi sulla Terra. Tra questi, in un campione di acque sotterranee, quasi a 3 Km di profondità in una miniera d’oro del Sud Africa e nelle sorgenti idrotermali sul fondo dell’oceano.
La loro esistenza suggerisce che alcuni microbi potrebbero essere “nascosti” nella roccia e nei mare che si trovano sulle lune come Encelado o Europa. “Sappiamo che esistono questi elementi radioattivi all’interno di corpi ghiacciati, ma questo è il primo sguardo sulla sistematica del sistema solare per stimare la radiolisi. Quest’ultima potrebbe anche contribuire a creare cibo per questi alieni.
“La radiolisi nel nucleo esterno di un oceano potrebbe essere fondamentale nel sostenere la vita. Perché miscele di acqua e roccia sono ovunque nel sistema solare esterno, e questa intuizione aumenta le probabilità di diverse strutture abitabili“, conclude Bouquet.
Questa è solo l’ultima scoperta per deliziare i cacciatori di UFO. I teorici della cospirazione sono stati a lungo carenti di materiale sul quale discutere. Fino ad oggi.