Il nostro satellite ha stimolato la nostra curiosità sin dai tempi più antichi e remoti. La Luna prima di essere studiata dagli astronomi è stata Dea e Madre, ha ispirato storie, leggende, favole e miti. Le hanno dato nomi fantasiosi e dedicato poemi. Ma ad affascinare ancora di più l’uomo è stato sopratutto il suo lato nascosto, il lato oscuro della Luna.
Sempre la stessa faccia
La rotazione sincrona tra la Terra ed il suo satellite, fa si che la Luna mostri a noi sempre la stessa faccia, ed il suo lato oscuro è rimasto a noi sconosciuto fino all’avvento delle esplorazioni spaziali. La prima immagine della faccia nascosta del nostro satellite, ci giunse nel 1959, quando la navicella spaziale sovietica Luna 3, orbitò intorno ad esso.
La faccia che invece la Luna ci mostra, la conosciamo molto bene, l’abbiamo osservata molte volte, con i nostri occhi o posandoci i piedi sopra con la missione NASA, Apollo, nel 1969.
Un lato oscuro non troppo buio
Comunemente il lato che non vediamo del nostro satellite, viene definito come lato oscuro della, ma questo non è corretto. Non è sempre buia l’altra metà della Luna. Entrambe le facce infatti hanno la loro parte di luce, su entrambe si verificano lo stesso numero di notti e di giorni in un mese, ed il giorno lunare dura all’incirca due settimane.
Il lato oscuro, non è dunque poi così oscura ed ormai nemmeno così sconosciuta. Con i satelliti abbiamo infatti mappato la sua intera superficie e la sonda cinese Chang’e 4 si trova ora proprio nella faccia nascosta della Luna, dove esplora il Bacino di Aitken. Scopo della missione cinese è quello di studiare le caratteristiche di questo cratere e capire se sia possibile la crescita sul suolo della Luna.
Una base per le future missioni umane nello spazio
Inoltre dalla Luna potremmo riuscire ad individuare le onde radio a bassa frequenza, impossibili da rilevare dalla Terra a causa dei numerosissimi segnali di comunicazione e delle trasmissioni radio e televisive. Le onde radio a bassa frequenza, sono molto importanti per gli astronomi, in quanto rivelano le prime tracce indietro nel tempo, di antiche stelle e buchi neri. Il loro studio è quindi fondamentale per gli astronomi per cercare di migliorare la nostra conoscenza e comprensione della formazione dei primi corpi celesti dell’Universo.
Intanto i ricercatori si preparano ad esplorare i luoghi veramente oscuri della Luna: il fondo di crateri così profondi, da non aver mai visto la luce del Sole. Non si tratta certo dell’intera faccia lunare, ma delle zone oscure esistono davvero sul nostro satellite, e gli astronomi sono intenzionati a conoscerle meglio.
Mentre l’America si prepara alla futura missione dell’uomo sulla Luna. Dopo la scoperta dell’acqua ai due poli del nostro satellite, effettuata con il satellite LCROSS della NASA, si è infatti pensato che possa essere usata come base stazionaria o punto di passaggio per raggiungere Marte. L’acqua presente sul nostro satellite, può essere scissa in idrogeno ed ossigeno, ed utilizzata sia per il carburante che per la respirazione umana.