Venerdì sera, i cieli della Norvegia sono stati illuminati da strane quanto affascinanti luci che sono apparse durante la debole aurora boreale. I meravigliosi giochi di luce, sono frutto di un esperimento della NASA. Si è trattato infatti del lancio di due piccoli razzi spaziali da una stazione nel Nord della Norvegia, lanciati all’interno dell’Aurora Boreale. I due razzi hanno raggiunto una quota di 320 km ed hanno emesso, durante il loro percorso, dei gas visibili destinati a disperdersi per indicare, illuminandosi, le condizioni all’interno dell’aurora boreale.
La missione AZURE della NASA: uno studio sull’aurora boreale
Il lancio fa parte della missione finanziata dalla NASA, denominata AZURE (Auroral Zone Upwelling Rocket Experiment). Si tratta di una serie di lanci missilistici che saranno effettuati nel corso dei prossimi due anni. Il progetto fa parte di una collaborazione internazionale che prende il nome di “The Grand Challenge Initiative – Cusp”. L’obiettivo di questi lanci missilistici è quello di studiare la zona in cui le linee del campo magnetico terrestre si propagano nell’atmosfera incontrandosi con le particelle provenienti dallo spazio.
Time-lapse of @nasa AZURE mission launching 2 sounding rockets from @AndoyaSpace about 4 hours ago. They created glowing clouds (background is real aurora) to study and track the flow of particles in the ionosphere @NASA_Wallops @TamithaSkov @StormHour @chunder10 @B_Ubiquitous pic.twitter.com/sFiCCP9LdY
— Adrien Mauduit (@ADphotography24) April 6, 2019
Missili con strumenti e gas traccianti per carpire i segreti dell’aurora boreale
Per la missione dello scorso venerdì sera, sono stati lanciati due razzi Black Brant XI-A, si tratta di missili a tre stadi usati dall’esercito canadese sin dagli anni ’50. Il lancio dei due Black Brant è avvenuto con due minuti di distacco tra l’uni e l’altro ed il primo è partito alle 22:14 UTC, dal centro spaziale di Andøya in Norvegia.
Mentre i due razzi compivano il loro percorso nello spazio, la strumentazione presente su di essi, ha misurato la densità e la temperatura dell’atmosfera per poter determinare il momento in cui effettuare il lancio dei gas traccianti visibili. Si trattava di due diversi gas: una miscela di bario e stronzio, ed un gas di trimetile di alluminio; rilasciati ad altitudini variabili da 115 a 250 km di altitudine. Sono stati proprio questi gas traccianti a creare le spettacolari luci osservate nei cieli della Norvegia Venerdì sera.
Diffondendosi nell’atmosfera, i gas ionizzati hanno prodotto delle nuvole colorate, così da permettere ai ricercatori di comprendere quale sia il flusso delle particelle nella ionosfera. Scopo della ricerca, è quello di studiare quale sia il movimento delle particelle all’interno dell’aurora boreale, così da poter comprendere meglio come questi fenomeni influiscano sul comportamento atmosferico.