Quasi tutti sappiamo quanto sia seccante guardare il proprio smartphone mentre cade a terra e vedere lo schermo rotto. I display sono la parte più fragile di questi dispositivi e negli ultimi anni sono diventati sempre più grandi, basti pensare al design che potrebbe sfoggiare iPhone 8, le foto circolate nelle ultime ore evidenziano cornici quasi assenti.
Il motivo di tanta delicatezza è da ricercare nel silicone, materiale largamente utilizzato per la fabbricazione degli schermi, un materiale non solo costoso ma anche molto fragile. I ricercatori della Queen’s University di Belfast stanno cercando un sistema per evitare che uno schermo rotto possa ancora rovinare le nostre giornate. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Lo schermo rotto potrebbe diventare una questione del passato
Il team ha sviluppato un materiale che consentirebbe di dire per sempre addio alla rottura del display. Claudia Ojeda-Aristizabal, ricercatrice coinvolta nel progetto, afferma che il materiale in questione sia costituito da strati di nitruro di boro esagonale, grafene e C60, noto anche come buckminsterfullerene.
Non solo questo materiale è resistente agli impatti, ma è anche un ottimo conduttore di elettricità, ciò grazie all’impiego del C60, che è comunemente usato per la produzione di celle solari. Questo materiale, dunque, potrebbe anche consentire di ricaricare la batteria tramite al display dello smartphone. Comodo, no?
Il grafene, una forma 2D del carbonio (ha dunque uno spessore equivalente a un solo atomo), è molto più resistente dell’acciaio, nonostante questo conserva grande leggerezza. Come detto, alta conduzione con gli elettroni che sono in grado di spostarsi rapidamente tra il grafene e il C60, altro materiale ad elevatissima conduzione.
Quando sono posizionati uno sopra l’altro, questi tre materiali trasparenti si completano a vicenda. I risultati della ricerca, figlia di una collaborazione tra scienziati Queen’s University di Belfast, Sanford University, Università della California, Berkeley, California State University, and the National Institute for Materials Science del Giappone, è stato pubblicato su ACS Nano.
Secondo la Professoressa Ojeda-Aristizabal questo materiale può avere ulteriori applicazioni, ad esempio potrebbe essere utilizzato per costruire finestre infrangibili.
Fonte: seeker.com