Sebbene diversi studi scientifici si siano concentrati sulla ricerca di prove che confermino l’esistenza degli oceani su Marte milioni di anni fa, ce n’è una nuova che va oltre. Ed è quello proposto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Parigi che ha scoperto l’esistenza di un grande cratere sulla superficie marziana dove ci sarebbe stata la traccia di uno tsunami e, quindi, la prova della presenza di un oceano.
Secondo gli scienziati incaricati di questo lavoro, il cratere di Lomonosov, fino a 150 Km di diametro, avrebbe potuto essere l’epicentro di un megatsunami causato dall’impatto di un grande asteroide sulla superficie marziana. Le tracce, secondo gli esperti, sarebbero relative ad un possibile tsunami lasciate in superficie dopo un impatto piuttosto violento con un meteorite.
La ricerca
Durante lo studio, pubblicato sulla rivista specializzata Advancing Earth and Space Science, i ricercatori hanno analizzato il diametro, la posizione e le caratteristiche geomorfiche di dieci crateri marziani.
In questo modo, gli scienziati hanno potuto concludere che il cratere Lomonosov sia stato l’epicentro dell’impatto che, a sua volta, provocò un megatsunami che cambiò completamente il paesaggio marziano.
Inoltre, di tutti i crateri analizzati, solo il Lomonosov ha l’età appropriata di circa 3 milioni di anni, il che coincide con le precedenti ipotesi sulla collisione di un corpo celeste contro la superficie del pianeta rosso.
E, sebbene questa teoria circoli tra gli scienziati da qualche tempo, quest’ultimo studio riduce gli indizi a un’area più specifica, cioè un lato del bordo meridionale del cratere in cui il meteorite ha avuto un impatto e ha causato quella reazione a catena dell’acqua.