Gli scienziati hanno identificato un microbo che può aiutare a scomporre una delle materie plastiche più dure esistenti oggi. Il microbo in questione è un batterio chiamato Pseudomonas sp. TDA1 e può rompere alcuni dei legami chimici che contengono plastica a base di poliuretano (PUR o PU).
Il poliuretano non si scioglie quando riscaldato, essendo difficile da distruggere, ma sembra che questo batterio sia in grado di metabolizzare alcuni dei componenti chimici che compongono questo tipo di plastica.
“Il batterio può usare questi composti come un’unica fonte di carbonio, azoto ed energia. Questa scoperta rappresenta un passo importante per poter riutilizzare prodotti in PU difficili da riciclare”, dichiara il microbiologo Hermann Heipieper, del Centro di ricerca ambientale Helmholtz – UFZ, in Germania.
Un inizio promettente
Secondo il team di ricercatori responsabili della scoperta, Pseudomonas sp. TDA1 proviene da un gruppo di batteri noti per essere in grado di trattare composti organici tossici e fanno parte anche parte della famiglia dei microrganismi estremofili che possono sopravvivere negli ambienti più avversi.
È un inizio promettente per risolvere il nostro problema con la plastica, ma è proprio questo: un inizio. I ricercatori devono ora analizzare ulteriormente i processi biochimici alla base di questo metabolismo prima di iniziare a utilizzare Pseudomonas sp. TDA1.
Lo studio è stato pubblicato il 27 marzo sulla rivista scientifica Frontiers in Microbiology.