Microsoft non permetterà di avere password troppo semplici. La sicurezza, soprattutto quella informatica, è qualcosa di vitale importanza al giorno d’oggi, vuoi per la grande mole di informazioni che riversiamo sulla rete, vuoi per l’interconnessione che questi dati hanno, sapersi “schermare” bene contro possibili infiltrazioni esterne è fondamentale. Per fare ciò però è necessaria la collaborazione sia del sito e delle grandi aziende, che da parte di tutti noi, singoli individui a cui viene richiesto il compito di scegliere una password sicura e difficile da bucare.
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Microsoft: Password semplici addio
Non tutti però sembrano capire l’importanza di quest ultimo passaggio e creano delle password ridicole ed al limite del prevedibile, ma qualcuno sta muovendo un primo passo per evitare che questo avvenga. Stando a quanto si legge dal forum degli sviluppatori del colosso di Redmond, a partire da oggi Microsoft ha letteralmente bannato alcuni codici troppo semplificati da tutti i suoi servizi come Outlook, Skype, Hotmail e Xbox. Basandosi sulla lista stilata annualmente da SplashData della “Worst Password List” dite pure addio ad “albero”, “123456”, “password” e “qwerty”. Secondo quanto riportato dal blog, anche la piattaforma cloud Azure AD adotterà la medesima politica.
Gli esperti di Microsoft dicono che il primo passo per craccare un account è quello di provare a forzare l’uso di password semplici e comuni, e questo sarebbe successo per i 117 milioni di account LinkedIn rubati nelle scorse settimane. Il nostro consiglio è anzitutto, dove possibile, quello di attivare la verificare della propria persona in due passaggi e di usare lettere maiuscole, minuscole, numeri e simboli per rendere il vostro codice davvero a prova di “bomba”. Nonostante la tecnologia della cyber sicurezza stia facendo passi da gigante, passerà ancora tanto tempo prima di vedere sensori biometrici per la retina o l’impronta digitale sui nostri PC.
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Se quindi non lo avete fatto, cambiate la password dei vostri account seguendo i consigli che vi abbiamo dato e fateci anche sapere cosa ne pensate di questa prima mossa di Microsoft con un commento qui sotto.