Quasi con cadenza quotidiana ci viene proposto un quesito che il più delle volte produce risposte inadeguate: Qual è il miglior assistente vocale su smartphone? Stavolta abbiamo deciso, come si suole dire, di prendere il toro per le corna e testare a campione l’efficacia e la bontà di ogni assistente. Non indovinerete mai qual è il più apprezzato…
Assistente vocale in italiano, i migliori.
Il sondaggio svolto prende in considerazione i risultati emersi dai feedback diretti ricevuti sulla piattaforma statunitense Experts-Exchange da cui emerge la netta distinzione circa la preferenza o meno degli assistenti sulla base di dati puramente soggettivi derivanti da una personale esperienza utente.
L’indice di gradimento è fondamentalmente incentrato sul livello di prontezza ed efficienza di risposta ad una serie di quesiti predefiniti. Nonostante ciò il tasso di preferenza dell’uno rispetto all’altro varia anche in relazione alla zona di provenienza ed alla lingua utilizzata. Abbiamo comunque un vincitore assoluto che di conferma l’ammiraglia degli assistenti vocali digitali. Scopriamo chi è.
Tra i migliori anche in Italiano , Google Now
L’assistente vocale Android lanciato nel lontano 2012 con Android 4.1, si rivela un utile strumento interattivo messo a disposizione dell’utente in tutte quelle operazioni quotidiane che necessitano di notifica. Google Now ben si integra all’interno dell’ecosistema Android mettendo in primo piano gli interessi degli utenti circa appuntamenti su calendario, notifiche email ed avvenimenti imminenti. Un assistente che, dal suo debutto, è cresciuto molto fino ad affermarsi quale acclamato strumento integrato della suite del robottino verde di Mountain View.
In modo particolare funziona egregiamente per quanto concerne le ricerche dirette sul web e le query-response, vale a dire tutte quelle domande a cui l’assistente è in grado di fornire un immediato e preciso riscontro sulla base di una IA pre-programmata. In tal senso la lista di compiti interni ed esterni da affidare al sintetizzatore vocale è abbastanza ricca e la potete trovare a questo indirizzo.
Sappiamo che, per quanto concerne l’assistente vocale, abbiamo due diverse sezioni. Il Voice Search e Google Now. Il primo funge da centro di comando vocale (richiamabile ora da qualsiasi schermata tramite OK GOOGLE! sui device compatibili) indipendente mentre Google Now è utile per visualizzare tutte le informazioni di interesse sulla base dei gusti personali.
Fornendo, in fase di impostazione, la lista dei nostri interessi e contatti nonché l’abilitazione della funzione di geolocalizzazione potremo rimanere sempre informati su nuovi luoghi da visitare ed informazioni che tornano utili nel corso della giornata. A volte la ricerca delle informazioni potrebbe apparire macchinosa ma molto dipende dalle personalizzazioni apportate dal produttore al sistema.
Dai dati a campione emerge una netta superiorità dell’assistente Android nella zona della West-Coast americana con il 68% dei favori.
Siri, l’assistente vocale di Apple
L’assistente vocale Siri appartiene ad Apple e negli anni ha visto un progressivo miglioramento che si è nettamente addensato con l’uscita del nuovo iOS 9. Dapprima decisamente più opprimente a livello di risorse e presenza in background (in particolar modo criticato su iOS 7) ha saputo sorprendere il suo pubblico rendendo marginale questa differenza nei confronti di Google Now.
Anzi, si può affermare che, ad oggi, le funzionalità e la rapidità d’interazione hanno superato di gran lunga quelle del diretto rivale. Di fatto, è possibile interagire con tutti gli aspetti del sistema dai comandi per le sveglie sino agli aggiornamenti diretti di stato sui social Twitter e Facebook sino all’avvio di applicazioni e comandi specifici di sistema.
Previsioni meteo, ricerche web e consultazioni online sono ora alla portata di tutti. Peccato solo che Siri non abbia aperto la strada verso le altre piattaforme, come invece si sta verificando con Google Now e Cortana. Ma stiamo ben attenti, parliamo pur sempre di Apple che è, per antonomasia, un sistema closed-source.
Nel caso in cui Siri non ci soddisfacesse è sempre possibile installare Google Search che aggiunge inoltre il supporto al geofencing oppure puntare ad altre soluzioni come Cue e EasilyDo. Non la pensano affatto così gli utenti sottoposti al sondaggio che si dicono soddisfatti all’81% (soprattutto nella East-Coast) superando di gran lunga lo stesso assistente vocale di BigG.
Tra i più importanti assistenti vocali anche Cortana, per Microsoft Windows
Stilare un giudizio su Cortana potrebbe sembrare prematuro visto che, a ragion dei fatti, è ancora troppo giovane rispetto alle dirette concorrenti che ormai da anni hanno intrapreso il cammino verso la fruizione delle funzioni speech-recognition ai propri utenti. Nonostante ciò Microsoft ha cercato di fondere alcuni aspetti dell’una e dell’altra soluzione riuscendo parzialmente nell’impresa.
Tuttavia i dati, seppur non confortanti, registrano un indice di gradimento del 57%. Certo resta da vedere l’impatto che avrà nel momento in cui Windows 10 Mobile verrà lanciato ed il nuovo Threshold 2 approderà sui sistemi desktop per avere un riscontro fedele sui dati. Questo perché, ad oggi, risulta ancora poco intuitivo specie su ambienti mobile.
Un assistente altamente personalizzabile e pronto a rispondere ad ogni vostra richiesta. Raggiungibile da Live Tile o dalla funzione ricerca stupisce, fin dal suo debutto, per la quantità di informazioni in uscita. Il rovescio della medaglia si registra nella sfera privacy. All’avvio infatti l’assistente vocale Windows sarà molto, forse troppo scrupoloso, riguardo i vostri interessi e le vostre abitudini quotidiane.
Carpisce infatti una quantità spropositata di informazioni che saranno tanto dettagliate quanto maggiori saranno i dati forniti che alla fine saranno la fonte da cui Cortana attinge per la creazione della vostra Daily Routine.
Alexa
Alexa è un assistente vocale decisamente poco noto nell’ambiente e che non abbiamo fatto rientrare nel confronto diretto tra i precedenti proprio per il medesimo motivo. Ci è sembrato comunque doveroso menzionarlo pur essendo l’outsider della categoria.
Presente unicamente su Amazon FIre di certo non ci aspettiamo la sua venuta su Android, iOS e Windows Mobile. Ottimizzazione digital-assistant basilare, non consente di fatto la lettura delle email né la programmazione turistica dei viaggi ma volge la propria attenzione verso l’interazione digitale da assistente nei confronti delle applicazioni proprietarie rivolte agli audiolibri, agli ordini Amazon ed alle ricerche web comprese le previsioni meteorologiche.
La conversione delle azioni vocali è immediata pur non essendo visibile un’interfaccia UI a tile o come motore di ricerca dedicato come avviene per le precedenti. Certo ci si attende maggiore integrazione e supporto. Ma d’altro canto siamo ancora agli albori e la lista dei supporti compatibili potrebbe subire significative variazioni.
Facebook M
L’assistente vocale Facebook volutamente concepito da Zuckerberg in risposta a Cortana e Siri è nuovo nel panorama del digital vocal assistant. A dire il vero ne avevamo parlato tempo addietro evidenziando come la nuova Intelligenza Artificiale governasse la struttura portante dell’assistente vocale social.
Al momento non abbiamo informazioni certe circa il rilascio ma inserirlo nella classifica ci è sembrato quanto meno doveroso visto che possiede tutte le carte in regola per diventare il tuo prossimo motore di ricerca vocale. Ti invitiamo a prendere visione del progetto nel link precedente.
È chiaro come, indipendentemente dai fattori oggettivi, la scelta del miglior assistente vocale sia dettata unicamente dai gusti personali di chi lo utilizza. Nonostante questo, sulla carta, Siri è riuscito ad accaparrarsi il maggior numero di consensi.
Resta da vedere ancora come risponderanno le piattaforme dei concorrenti, ancora intensamente impegnate nel continuo miglioramento ed ampliamento funzionale delle caratteristiche dei nuovi sistemi con particolare riguardo ad Android 6.0 e Windows 10 mobile.