Misteriosa megastruttura nel Pacifico potrebbe essere un fossile del fondale marino dell’epoca dei dinosauri

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Recenti studi hanno rivelato l’esistenza di una struttura geologica straordinaria nelle profondità dell’Oceano Pacifico, un antico pezzo di crosta oceanica che risale all’epoca dei dinosauri, circa 250 milioni di anni fa. Questa scoperta potrebbe spiegare la rapida espansione della dorsale medio-oceanica del Pacifico orientale, una delle più attive sul pianeta.

Il team di ricerca, guidato da Jingchuan Wang dell’Università del Maryland, ha utilizzato dati sismici per mappare il sottosuolo terrestre, individuando una strana zona del mantello che si muove sorprendentemente lentamente sotto la placca di Nazca. Questa placca è attualmente in subduzione sotto il Sud America, mentre sul lato opposto si trova una dorsale medio-oceanica in espansione rapida e un’area di intensa attività geologica vicino alle Isole di Pasqua.

La scoperta chiave del team è stata una zona densa e fredda che si comporta diversamente rispetto al mantello circostante. Questo strato potrebbe essere un’antica placca oceanica che non si è completamente fusa, ma che invece continua a influenzare la dinamica del mantello terrestre. Gli scienziati ipotizzano che questa struttura sia un fossile di un antico fondale marino, subdotto milioni di anni fa durante l’era dei dinosauri.

Questo antico fondale marino, che non si è completamente sciolto come il mantello circostante, sporge nelle profondità della Terra, creando un effetto di rigonfiamento e dando origine a formazioni chiamate superpennacchi. Questi fenomeni geologici influenzano il modo in cui il mantello terrestre si muove e contribuiscono a plasmare la superficie della Terra.

La scoperta di questa struttura offre una prospettiva unica sul passato geologico del nostro pianeta, permettendo agli scienziati di comprendere meglio come i processi interni della Terra modellino le caratteristiche della superficie. Questa ricerca apre anche nuove domande su come le profondità della Terra influenzino la geologia superficiale e i processi geodinamici su scale temporali enormi.

Decodificando le tracce di queste antiche anomalie, i geologi possono approfondire la comprensione dei movimenti delle placche terrestri e della loro evoluzione nel tempo, gettando nuova luce sul complesso funzionamento del nostro pianeta.

Ph. Jingchuan Wang./Università del Maryland

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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