Array

MIT trova un modo per caricare i siti più velocemente del 34%

Date:

Share post:

Un team di ricerca del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del Massachussets Institute of Technology (MIT) è riuscita a scoprire un innovativo metodo che sulla carta promette di caricare i siti web dell’Internet in maniera sensibilmente più veloce. Ovviamente non è richiesta una linea di connessione più veloce ma sarà Polaris, questo framework speciale, a fare tutto il “lavoro sporco”. In sostanza Polaris crea un grafo (una specie di albero) di dipendenza sugli elementi che dovranno essere caricati durante l’apertura di un dato website, così facendo di stabilisce immediatamente cosa caricare per primo, magari un corpo di testo o un video, e poi a seguire tutti gli elementi di contorno.

Secondo uno studente del team di ricerca, tale Ravi Netravali, ogni browser ritarda il load per ogni nuova risorsa da caricare di circa 100 millisecondi, e cita il seguente esempio:

“Quando andate a visitare una determinata città vi potrebbe capitare di accorgervi che c’erano altre 50 città che sarebbe stato bello visitare prima di tornare a casa. Visitare senza informazioni preliminari vi costringe a seguire un percorso prestabilito, facendo uno zig zag inutile. Se invece qualcuno vi avesse fornito una lista avreste potuto elaborare il percorso ideale per visitarle tutte evitando sprechi di tempo”

Code

Questo è quindi l’algoritmo logico alla base di Polaris che, su oltre 200 siti come Weather.com o il New York Times, è già stato messo alla prova dando ottimi risultati, utili per continuare la ricerca sul suddetto framework. Se nel prossimo futuro ciò si dovesse rivelare utile è pressoché scontato, ipotesi avvalorata  dal colosso dell’e-commerce Amazon si perde circa l‘1% di guadagno per ogni 100 millisecondi di ritardo nel caricamento di una pagina, mica bruscolini.

Lo studio vede grandi figure scientifiche al seguito come il brillante studente dell’MIT Ameesh Goyal, il professor Hari Balakrishnan e il docente di Harvard James Mickens. Se anche voi, come noi, non vedete l’ora che Polaris venga introdotto da Google e tutti gli altri motori di ricerca, fatecelo sapere con un commento e rimanendo sulle nostre pagine di FocusTECH.

David Fiorin
David Fiorin
Videogiocatore incallito, afflitto da una rara fissazione per la Tecnologia e la Musica. Sonaro sotto sotto, ma aperto a qualsiasi altro degno pretendente. Il dottore gli ha prescritto una dose costante e massiccia di musica ogni giorno accompagnata da tutto ciò che è Geek e/o Nerd. Suonatore mediocre di chitarra e pianoforte (tra le altre cose), studia presso la DBGA per diventare sviluppatore di Videogiochi. Quando ispirato scrive sul suo blog: https://davidfool94.wordpress.com

Related articles

Depressione negli adolescenti: il legame tra risposta di ricompensa attenuata e debolezza emotiva

La depressione è un disturbo complesso che coinvolge fattori biologici, psicologici e sociali. Negli ultimi anni, la ricerca...

Misteriose luci sopra il cielo del Portogallo: un fenomeno ancora senza spiegazione

Nelle notti intorno al 9 dicembre, strane luci sono apparse nel cielo portoghese, suscitando perplessità tra residenti ed...

Dislessia e genetica: i cambiamenti cerebrali che influenzano linguaggio, visione e movimento

La dislessia è un disturbo specifico dell'apprendimento che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Nonostante la...

United Airlines adotta AirTag per il tracciamento bagagli: una collaborazione pionieristica con Apple

United Airlines è diventata la prima grande compagnia aerea a integrare la tecnologia AirTag di Apple per il...