Ad agosto 2022 la sonda Psyche partirà per esplorare un gigantesco asteroide metallico per aiutare gli scienziati a saperne di più sulla formazione dei pianeti. La NASA ha affermato che per raggiungere questo obiettivo la sonda utilizzerà un modo totalmente diverso dalle solite missioni. Basandosi sull’energia solare la sonda verrà spinta nello spazio profondo.
Se questo metodo avrà successo, potrà essere l’inizio di una nuova era di utilizzo di sonde più efficienti dal punto di vista del consumo di carburante sia per l’esplorazione dello spazio che per le missioni commerciali. Psyche utilizzerà due giganteschi pannelli solari per convertire l’energia solare in elettricità che alimenterà quattro propulsori ionici.
NASA, un nuovo modo per le prossime missioni basato sull’energia solare
Questa elettricità trasformerà i serbatoi di gas xeno in ioni xeno, che verranno espulsi delicatamente dalla navicella che orbita tra Marte e Giove, a più di 1,5 miliardi di miglia dalla Terra. Psyche sarà tra le prime missioni nello spazio profondo della NASA a utilizzare l’energia solare sia per le operazioni di bordo che per la propulsione. La tecnologia potrebbe aiutarci a indagare su più oggetti celesti per periodi più lunghi e potenzialmente rendere più convenienti e fattibili le missioni con equipaggio umano al di fuori dell’orbita terrestre.
Poiché un veicolo di questo tipo richiede meno propellente di quelli alimentati chimicamente, ha più spazio per il trasporto di merci, strumenti scientifici e in futuro anche di astronauti. La tecnologia di propulsione solare è già comune nei satelliti in orbita attorno alla Terra, ma fino ad ora non è stata un’alternativa abbastanza potente per i motori a propulsione chimica da utilizzare nei veicoli spaziali diretti nello spazio profondo. I progressi nella propulsione solare elettrica lo cambieranno.
Questi propulsori possono funzionare per anni senza rimanere senza carburante, ma forniscono una spinta relativamente bassa rispetto alla propulsione convenzionale. Saranno in grado di dare una spinta tre volte maggiore e circa un anno dopo il lancio, riceveranno aiuto dall’attrazione gravitazionale di Marte per cambiare la traiettoria prima di raggiungere l’obiettivo nel 2026.
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