Quasi per caso appaiono sullo schermo del radar, quelli che sembrano essere i resti di una nave vichinga, sepolti in un campo sull’isola di Edoy, in Norvegia. La scoperta è avvenuta lo scorso 22 Novembre e ad annunciarlo è l’Institute for Cultural Heritage Research. L’isola è già da tempo un sito di interesse per gli storici e gli archeologi. Questo luogo fu infatti molto frequentato dalle popolazioni vichinghe e teatro di sanguinose battaglie.
La nave, di 16 metri di lunghezza, è stata scoperta grazie all’utilizzo di un georadar. Sembrerebbe che sia stata utilizzata per la sepoltura di un capo norreno, assieme alle sue armi, i suoi tesori ed altri oggetti. Inoltre appaiono evidenti le profonde buche per i pali che sorreggevano una lunga capanna, la tipica longhouse dell’architettura vichinga. I fori dei pali ne segnano quindi tutto il confine, dando un idea di quelle che dovevano essere le sue dimensioni. Questa scoperta potrebbe dunque fornire importanti informazioni sui riti funebri norreni e sulla costruzione navale vichinga.
Dalle immagini del radar, lo scheletro dell’imbarcazione sembra essere collocato all’interno di un tumulo di 18 m di diametro. Quella di seppellire i re ed i capi all’interno di un tumolo, assieme alla loro nave a i loro bottini, era un usanza molto comune per le popolazioni vichinghe. La grandezza del tumulo rispecchiava l’importanza del defunto in vita.
Dalle immagini radar appare in modo molto netto anche il profilo della nave, circondata dai resti del fossato che un tempo era attorno al tumulo. Secondo l’archeologo Dag-Øyvind Solem, dell’Istituto Norvegese per la Ricerca sui Beni Culturali (NIKU), “questo è un tratto molto comune per i tumuli gravi. Oltre ad avere un significato potenzialmente simbolico, si pensa che [i fossati] abbiano la funzione molto pratica di far apparire i tumuli più grandi di quanto non fossero realmente”.
Il tumulo vero e proprio è stato distrutto nel corso dei secoli dagli aratri dei contadini ed il fossato è finito con l’essere riempito dalla terra, ma la diversa consistenza del terreno in quel punto, ha permesso di identificare col radar quella che è una nave vichinga, perfettamente inclusa in un cerchio.
Dalle immagini radar, la nave vichinga sembra essere danneggiata a poppa e a prua, ma la maggior parte dello scafo è ancora integra. Appaiono infatti ben riconoscibili la chiglia e le prime due file di assi dello scafo. Analizzando l’immagine, gli archeologi hanno stabilito che la nave doveva avere una lunghezza di circa 16/17 metri.
La nave è stata ritrovata per caso, in un ultimo sorvolo in una zona non di particolare interesse per i ricercatori. E fortuna nella fortuna, trovandosi in una fattoria in attività, il proprietario del campo sembra essere molto interessato alla storia della sua terra, ed ha quindi acconsentito di buon grado all’inizio degli studi nel suo terreno.
Non si sa a chi appartenga la tomba, ne quanti scheletri contenga, ma sicuramente doveva trattarsi di una persona molto importante, date le caratteristiche della sepoltura.
Non è ancora certo se all’interno della tomba siano ancora presenti le armi e i gioielli con cui fu seppellita la salma. La tomba potrebbe infatti essere già stata saccheggiata, come avvenuto per altri tumuli simili ritrovati negli ultimi anni. Le indagini e le ulteriori ricerche sul sito potranno dirci se la tomba cela ancora i suoi tesori.
Non è certa nemmeno la datazione della sepoltura. Di sicuro, data la struttura della nave, della sepoltura e della longhouse presente sul sito, che ha almeno 1000 anni. Risalirebbe dunque all’epoca vichinga, ma potrebbe anche essere del periodo merovingio, antecedente l’epoca vichinga.
Riguardo infatti alla longhouse presente sul sito, come ha dichiarato Solem, “questo tipo di abitazione di solito risale al periodo precristiano in Norvegia. In alcuni casi, all’interno dei siti di sepoltura sono state trovate case a cui è stata dato il significato di “case della morte”, cioè case che probabilmente erano collegate al culto dei morti”.
Di certo si tratta di una scoperta molto importante. Dato che questo tipo di sepolture erano in genere riservate ai re o a personaggi molto importanti, non sono molti quelli ritrovati in Nord Europa. Inoltre quasi tutti hanno subito il corso della storia nei millenni e la maggior parte sono stati distrutti o danneggiati dall’attività agricola. Ogni ritrovamento di questo tipo è dunque molto importante per la conoscenza della storia norrena.
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