Note 7 risulta essere, in assoluto, il terminale di certo più discusso di sempre, e non per quelle che in apparenza sono sembrate specifiche e caratteristiche tecniche da urlo ma, bensì, per le vicende legate alla cattiva gestione sul piano della sicurezza e dell’affidabilità che, in queste ora ha assunto un profilo decisamente interessante.
Galaxy Note 7 Batteria ha fatto registrare una battuta definitiva di arresto nella road-map di produzione del terminale che, attraverso il passaggio obbligato alle campagne di richiamo, ha evidenziato un aspetto di Samsung Electronics che ancora non conoscevamo, ovvero sia l’inclinazione a mascherare i difetti dei propri terminali nonostante si sia prodigata, in più trance, a porgere le proprie personalissime scuse.
Il difetto pare non sia stato ancora correttamente identificato e, per certi versi, la sudcoreana brancola nel buio. Appunto, per certi versi. Nel corso di queste ultime ore, di fatto, si levano nuove ipotesi in merito alla gestione del problema che, secondo le fonti, sarebbe stato mascherato da Samsung già agli albori della vicenda.
Pare, quindi, che i dipendenti dell’azienda abbiano cercato (senza riuscire nell’intento) di corrompere un uomo affinché non divulgasse il difetto riscontrato nel momento in cui il terminale ha iniziato ad emanare un fumo diffuso.
Galaxy Note 7, ad ogni modo, ha presto iniziato a manifestare i primi problemi, dapprima in USA e Corea del Sud per le prime unità e successivamente anche in Cina per quelli che sarebbero dovuti passare per “terminale sicuri”. Ma di sicuro, in questo caso, c’è solo il fatto che Samsung smartphone ha interpretato davvero male il ruolo di major del settore Hi-Tech della telefonia, con ripercussioni finanziarie e d’immagine che gli sono valse un -40% di clientela futura secondo i rapporti.
L’interessato alla vicenda, tale Zhang Sitong, col senno di poi ha riferito del fatto che i dipendenti gli hanno concesso non soltanto un nuovo Note 7 gratis ma anche un incentivo in denaro per un totale di $900 a titolo di ricompensa. Detto in breve: una vera e propria tangente, voluta allo scopo di mettere a tacere i risvolti sulla vicenda che potevano essere messi alla prova dal video girato dall’amico. L’uomo, ad ogni modo, ha rifiutato sia lo smartphone che il denaro.
All’uomo, i dipendenti avrebbero riferito del fatto che i telefoni rilasciati in Cina non avrebbero sofferto del problema di auto-combustione ed ecco perché l’uomo si era portato inconsciamente all’acquisto. Di seguito, a riprova di quanto confermato dall’interessato, troviamo il video girato dall’amico che testimonia l’esistenza del problema ancor prima della commercializzazione dei terminali:
In merito alla faccenda, la società non ha ancora espresso il suo personale parere ma, se verificata, questa tesi potrebbe mettere davvero in cattiva luce la società e sollevare questioni legali che ne decreterebbero, sia sul piano d’immagine che finanziario, un completo fallimento. In attesa di ulteriori informazioni, fateci sapere se siete ancora disposti ad acquistare un telefono Samsung. Che ne pensate?
LEGGI ANCHE: Samsung Galaxy Note 7 regalerà milioni di clienti a Apple e Huawei