Secondo un nuovo studio un sintomo comune della variante Omicron del Covid-19 colpisce in modo diverso uomini e donne. Il sintomo in questione è l’affaticamento. Mentre risulta che nelle donne colpisca maggiormente, otre il 40% delle donne, solo un terzo degli uomini ne è affetto. In generale le persone infette riferiscono sintomi più lievi, ma sono completamente diversi dalle precedenti varianti.
Finora i cinque sintomi comuni di Omicron sono gola irritata, tosse secca, stanchezza profonda, lievi dolori muscolari e sudorazione notturna. Sappiamo che questo nuovo sintomo può essere un marker precoce per un’infezione da Covid-19, l’affaticamento generale può avere una o più cause differenti.
È bene ricordare inoltre che molti casi di infezioni da Covid-19 non hanno mostrato alcun sintomo e questo può spiegare il perché si sia diffuso cosi facilmente. Questa nuova variante ha riportato in auge le severe restrizioni che abbiamo avuto all’inizio della pandemia, soprattutto nel Regno Unito dove Omicron viene tenuta sotto controllo. Rispetto alle varianti precedenti si manifesta con una trasmissibilità cinque volte superiore alla variante Delta, ma con sintomi più lievi.
Sei ricerche preliminari confermano che questo nuovo ceppo di coronavirus abbia colpito più le vie respiratorie alte e meno nei polmoni. Omicron si replica 70 volte più velocemente del Delta nelle vie aeree superiori e si infiltra invece molto più lentamente nel tessuto polmonare. Questo vuol dire che se il virus si replica di più nelle prime vie aeree, senza arrivare ai polmoni, sarà potenzialmente più trasmissibile e meno pericoloso.
Non si sono evidenziati invece quei sintomi che hanno caratterizzato l’infezione da Covid-19 nelle fasi iniziali, come la perdita di gusto e olfatto, la febbre, le difficoltà respiratorie e l’alterazione della saturazione dell’ossigeno nel sangue, con compromissione polmonare. Particolare importanza viene data alla sudorazione notturna, un sintomo nuovo rispetto ai precedenti. Per quanto concerne la trasmissibilità della variante, uno studio giapponese spiega che il culmine della diffusione virale si verificherebbe più tardi rispetto alle altre varianti. L’OMS, in ogni caso, ha segnalato altri sintomi ai quali prestare attenzione, come diarrea e confusione, perdita di appetito, eruzioni cutenee ed irritazione oculare.
Foto di SHVETS production da Pexels
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