L’ornitorinco, un animale australiano nativo con una becco d’anatra e una coda di castoro, potrebbe scomparire a causa dei cambiamenti climatici e della distruzione del suo habitat da parte dell’occupazione umana. E’ la conclusione cui è giunta una nuova indagine sulla specie.
Lo studio, pubblicato di recente sulla rivista scientifica Biological Conservation, stima che, nelle attuali condizioni climatiche, la popolazione di questi mammiferi semi-acquatici e ovipari diminuirà tra il 47% e il 66% nei prossimi 50 anni, accelerandone l’estinzione.
La siccità, che l’anno scorso è stata una delle peggiori in Australia, ha provocato gravi incendi boschivi e la distruzione dell’habitat naturale della specie da parte dell’espansione urbana sono identificati come minacce alla sopravvivenza di ornitorinchi, animali notturni che, nel caso dei maschi, hanno speroni velenosi sulle gambe.
“Questi pericoli espongono ulteriormente l’ornitorinco a peggiori estinzioni locali, senza alcuna possibilità di ripopolare queste aree“, ha affermato Gilad Bino, dell’Università del New South Wales, Australia, che ha guidato le indagini.
Dopo i koala vittime degli incendi, ora gli ornitorinchi
L’Unione internazionale per la conservazione della natura ha classificato l’ornitorinco come una specie “quasi minacciata”. L’animale, la cui popolazione è diminuita progressivamente dalla fine del XVIII secolo, è considerato uno dei mammiferi più primitivi.
“C’è un urgente bisogno di attuare gli sforzi nazionali di conservazione per questo mammifero e altre specie uniche, aumentando il monitoraggio, seguendo le tendenze, mitigando le minacce e proteggendo e migliorando la gestione degli habitat di acqua dolce“, ha concluso lo scienziato.