Dopo pochi giorni dal successo della missione di InSight, almeno nella parte di raggiungere Marte e atterrare sulla superficie, anche un’altra missione della NASA ha raggiunto il proprio obiettivo prefissato. La navicella chiamata OSIRIS-REx è finalmente arrivata in prossimità dell’asteroide nota come Bennu dopo due anni di volo. Lo scopo della missione è raccogliere dei campioni dell’asteroide per poi riportarli sulla terra e fare questo ci vorranno altri 5 anni.
Il nome in sé sta per Origins, Spectral, Identification, Security-Regolith Explorer. La navicella passerà tutto il prossimo anno a cercare un punto adeguato sull’asteroide in cui poter prelevare un campione e studiare la roccia grazie ai diversi sensori presenti a bordo. Se riuscirà in questo intento il ritorno è previsto per settembre 2023.
Un altro successo per la NASA
Ecco una dichiarazione da parte dell’agenzia spaziale statunitense: “La bassa gravità di Bennu rappresenta una sfida unica per la missione. Con un diametro di circa 0,3 miglia, Bennu sarà l’oggetto più piccolo mai sormontato da qualsiasi veicolo spaziale.”
Il campione in sé potrebbe aiutare a comprendere meglio la creazione dei pianeti e anche sulla vita stessa. Prima della raccolta ci sarà un’analisi accurata dell’asteroide grazie ad alcuni sensori come un altimetro laser che aiuterà a creare una mappa 3D della roccia. Ci sarà anche uno spettrometro a emissione termica che servirà a misurare la temperatura oltre che a tutto un set di telecamere.
Questa seconda fase della missione durerà fino al 2021 e poi OSIRIS-REx partirà il viaggio di ritorno verso la Terra. Il campione in sé verrà incapsulato per poi venir sganciato nel deserto dello Utah.