Lo sappiamo da tempo, il corpo umano subisce profonde trasformazione quando si trova per lungo tempo in orbita. Ci abbiamo messo secoli a scoprire aspetti nascosti del nostro organismo e altri ne verranno scoperti. Considerando questo punto di vista, diventa impossibile pensare di poter sapere tutti i cambiamenti fisiologici a cui sono sottoposti gli astronauti. L’esplorazione spaziale è cosa recente. Per questo motivo non dovrebbe stupire l’ennesima scoperta fatta sui rischi che quanti uomo e donne corrono. A questo giro si tratta del circolo sanguigno, del sangue.
L’autore principale Serena Auñón-Chancellor, ha pubblicato il suo lavoro sul New England Journal of Medicine. Le scoperte fatte sono merito dell’analisi fatta su undici astronauti. La condizione che è stata studiata non era mai stata scoperta prima d’ora e quindi risulterà utilissima in futuro. Si tratta della possibilità che si crei un coagulo nella vena giugulare a seguito di un flusso sanguigno stagnante dovuto alla microgravità.
La pericolosa vita degli astronauti
La ricerca si è concentrata molto sulla vena giugulare, sulla sua struttura e sul funzionamento in condizioni particolari come i voli di lunga durata. Durante quest’ultimi avvengono degli spostamenti continui di sangue e di altri fluidi corporei. Degli 11 soggetti presi in esame, uno di questo ha registrato la formazione di una trombosi venosa interna ostruttiva, o più comune conosciuto come coagulo di sangue.
La parte più sorprendente? La scoperta è stata fatta mentre l’uomo si trovava a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Visto che la NASA non era preparata a questo genere di eventualità, prima di agire si sono consultati numerosi specialisti. Alla fine, l’astronauta ha dovuto prendere fino al suo rientro sulla terra uno dei medicinali presenti all’interno dell’ISS.