La vita su pianeti orbitanti attorno a stelle nane rosse potrebbe essere molto diversa da quella che conosciamo sulla Terra, suggerisce uno studio recente condotto dall’Università di Londra e pubblicato sul Monthly Notice della Royal Astronomical Society.
Le stelle nane rosse, predominanti nella Via Lattea, emettono una luce più rossa e debole rispetto al nostro Sole. La domanda cruciale è se la fotosintesi, il processo vitale delle piante sulla Terra, possa verificarsi in condizioni di luce così fioca. Secondo il fisico Thomas Haworth e il suo team, la risposta è un cauto “sì, a volte“.
Nel nostro pianeta, le piante dipendono dalla clorofilla, che assorbe la luce solare nelle lunghezze d’onda dal viola-blu al rosso-arancione. Tuttavia, le stelle nane rosse emettono prevalentemente lunghezze d’onda rosse oltre i 700 nanometri, un potenziale ostacolo per la fotosintesi. Ma c’è un’intrigante possibilità: organismi extraterrestri potrebbero adattarsi a questa luce fioca sviluppando antenne di raccolta della luce altamente efficienti.
Sulla Terra, esistono già microbi e batteri che svolgono la fotosintesi senza luce solare, utilizzando la luce infrarossa. Questi organismi potrebbero servire da modello per la vita su esopianeti, dando origine a piante con colori completamente diversi dalla nostra flora terrestre. Immaginate piante viola, rosse o arancioni, adattate a condizioni di luce aliena.
La ricerca solleva nuove sfide nella ricerca di vita extraterrestre. La NASA, nel luglio 2022, ha proposto un approccio innovativo: lanciare nanosatelliti che si autoassemblano durante un viaggio di 25 anni verso il punto di lente gravitazionale solare. Questa missione potrebbe rivelare segni di vita attraverso analisi chimiche come anidride carbonica e metano, aprendo nuovi orizzonti nella comprensione della vita oltre i confini del nostro sistema solare.
Immagine di Freepik