Prima analisi spaziale in assoluto dei depositi di plastica. Grazie all’intelligenza artificiale nel processo, la priorità è salvare gli oceani. Tonnellate di plastica sono sparse per il pianeta Terra. È noto da molto tempo. Ma una mappatura dallo spazio non era mai stata fatta.
Sky News ha riferito lunedì di aver intrapreso una sorta di tour virtuale del pianeta, controllando dove ci sono depositi di plastica. L’iniziativa è stata resa possibile da un team di Global Plastic Watch.
Il nuovo strumento utilizza immagini satellitari e intelligenza artificiale e rappresenterà una mappatura senza precedenti in questo contesto. Non ci sono più solo modelli o stime. “Identificare i luoghi dei rifiuti nelle immagini satellitari è totalmente nuovo ed è qualcosa di molto difficile da fare, anche su piccola scala“, ha spiegato lo scienziato Caleb Kruse. La piattaforma è pubblica e gratuita e uno degli obiettivi è cercare di prevenire l’accumulo di plastica negli oceani.
Una “popolazione di plastica” negli oceani
Si stima che per ogni minuto che passa, l’equivalente di un camion pieno di plastica entri nelle acque del pianeta. Ogni anno muoiono circa 100.000 mammiferi marini.
Il team guidato da Caleb Kruse utilizza l’intelligenza artificiale per cercare, nelle immagini satellitari dell’Agenzia spaziale europea, immagini che hanno caratteristiche dei siti di deposito di plastica. Cerca, ad esempio, strade per veicoli pesanti e aree di spazzatura con tonalità di grigio e marrone. “La parte pazzesca è che troviamo posti come questo ovunque“, ha avvertito Kruse.
E l’accumulo di plastica non ha nemmeno bisogno di essere significativo per essere rilevato: Global Plastic Watch è in grado di rilevare “file” di plastica di almeno cinque metri. La posizione dei depositi di plastica viene visualizzata quasi in tempo reale su una mappa globale interattiva.
L’idea è di non incolpare o nominare determinati luoghi o possibili responsabili. La priorità di questo progetto è fornire maggiori informazioni ai governi sull’argomento, ha spiegato il funzionario Fabien Laurier. “È difficile controllare ciò che non puoi misurare o localizzare“, ha detto a Sky News il funzionario delle Nazioni Unite Kakuko Nagatani-Yoshida.
In Indonesia, il quinto Paese con più plastica nell’oceano, lo strumento è già stato utilizzato dal governo per individuare discariche illegali o non ufficiali.