Chen San-yuan, un 70enne di Taiwan, è ormai un fenomeno virale sul web noto come “il nonno di Pokémon GO“. Nel 2018 il nonnino è diventato famoso per aver giocato al titolo in realtà aumentata di Nintendo con 11 smartphone sulla sua bici. L’anno scorso Chen ne montava già 45. Ora il 70enne è arrivato a montare un totale di 64 smartphone sulla propria bici. Il gioco è uscito nel 2016 ed è diventato celebre in poco tempo, soprattutto tra i più giovani, per la possibilità di catturare e scovare Pokémon camminando nel mondo reale.
Chen è stato introdotto al gioco da suo nipote, quando aveva 66 anni. “Tutto è iniziato quando mio figlio mi ha regalato un cellulare per il mio compleanno e mio nipote mi ha insegnato a giocare a Pokemon GO. È stata una scoperta”, ha riferito il nonnino. È stato riferito che Chen spende sul gioco oltre £ 1000 al mese e gioca per 20 ore di fila. Stando alle parole dell’anziano, Pokémon GO lo ha aiutato a fare amicizia e a combattere gli effetti dell’Alzheimer di cui è affetto.
Il collezionista di Pokémon potrebbe arrivare a 72 smartphone
Chen è stato anche nominato ambasciatore del marchio ASUS e Zenfone Max Pro M2, con cui è solito giocare. Ora Chen sta utilizzando un nuovo impianto per 64 smartphone, collegato a quella che sembra essere la stessa bicicletta del 2018. Al momento c’è spazio per altri otto telefoni, portando il totale a 72. Chen ha trascorso le sue giornate come chiromante ed esperto di Feng Shui a Taiwan, giocando prevalentemente la sera.
Chen a quanto pare gioca a Pokémon GO con il solo obiettivo di collezionare le varie creature digitali senza impegnarsi nelle altre attività del gioco. Pare infatti che raramente il nonno combatte con i Pokémon perché non vuole sopraffare gli altri giocatori con il suo vantaggio competitivo. Molti utenti di Facebook sono preoccupati per il numero di telefoni che Chen sta usando. Tanti i commenti e i quesiti dei fan tra cui “Come raggiunge i telefoni più in alto?”, “Cosa succede se spinge i freni troppo in fretta?”, oppure “Il pavone ha allargato le piume.”