Nel cuore dell’Oceano Pacifico meridionale, a oltre 2.600 km da qualsiasi costa, si trova il luogo più isolato della Terra: il Punto Nemo. Questo angolo sperduto del pianeta è così remoto che, spesso, gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale — in orbita a circa 400 km di altitudine — risultano più vicini a Nemo di qualsiasi persona sulla superficie terrestre.
Un deserto d’acqua scoperto solo nel 1992
Scoperto grazie a calcoli geodetici nel 1992 dall’ingegnere croato-canadese Hrvoje Lukatela, il Punto Nemo è un autentico deserto oceanico: nessuna isola, nessuna nave, nessun essere umano nel raggio di centinaia di chilometri. Nessun luogo sulla Terra trasmette un senso di vuoto e solitudine tanto profondo.
Il cimitero degli oggetti spaziali
Proprio per questo isolamento estremo, il Punto Nemo è stato scelto come cimitero spaziale ufficiale. Satelliti dismessi, veicoli spaziali e intere stazioni orbitanti — come la russa MIR — vengono fatti rientrare nell’atmosfera con traiettorie che ne prevedono la disintegrazione proprio sopra questo tratto di mare. In questo modo, si minimizzano i rischi per la popolazione umana.
Simbolo di un pianeta ancora misterioso
Il Punto Nemo rappresenta una frontiera della geografia terrestre, un luogo che ci ricorda quanto il nostro mondo sia ancora vasto, solitario e in parte inesplorato. In un’epoca in cui la tecnologia ci connette in tempo reale, sapere che esiste un posto dove la distanza dall’umanità è così estrema ci invita a riflettere sulla natura selvaggia e affascinante del nostro pianeta blu.