Qualcomm si porta ancora una volta al centro dell’attenzione dopo essere caduta in questi giorni nel mirino della Federal Trade Commission americana in merito alle violazioni sulle norme della libera concorrenza di mercato. La risposta di Apple in merito alla vicenda non è tardata ad arrivare. La software house di Cupertino ha le idee chiare: Qualcomm deve pagare 1 miliardo di dollari di multa. Ma la società californiana non ci sta.
A seguito dei provvedimenti intrapresi dalla FTC statunitense a carico di Qualcomm Technologies per la violazione dei termini di concorrenza sui brevetti scatta anche la denuncia di Apple e l’avanzata richiesta di pagamento per una multa da ben 1 miliardo di dollari americani.
La società di chipmaking detiene di fatto alcuni brevetti essenziali che sono stati indebitamente utilizzati per assumere una posizione di netta dominanza sul mercato delle adozioni del segmento mobile. In particolare sono i modem i principali indiziati della vicenda, in considerazione del fatto che la società di Tim Cook si è ritrovata a pagare di più per avere delle tecnologie esclusive che ben si scostano da quelle Intel, nettamente meno performanti delle soluzioni californiane viste sugli ultimi iPhone 7.
Il mondo della telefonia mobile ha visto di fatto una posizione monopolistica di Qualcomm, che pur si avvale di sistema all’avanguardia. La carta del ricatto, però, ha giocato stavolta a suo sfavore. Oltre questo pare che alla società di imputi la colpa di una tacita collaborazione sul medio periodo con Apple per la concessone di apparecchiature in sconto sulla base di un accordo che preveda un’intesa di 5 anni.
Sconti il cui valore è stato stimato in 1 miliardo di dollari che la società avrebbe trattenuto per ripicca dopo che Apple si era posta a favore delle autorità sudcoreane impegnate in un’indagine interna che ha poi portato all’applicazione di una multa da ben 853 milioni di dollari. Sulla base delle stesse accuse la società è stata poi multata in Cina per un ammontare complessivo di 975 milioni di dollari.
I portavoce ufficiali di Apple hanno così commentato la vicenda:
Nonostante siano solo una della dozzina le aziende che hanno contribuito agli standard cellulari fondamentali, Qualcomm insiste a richiedere ad Apple almeno cinque volte di più in pagamenti rispetto a tutti gli altri licenziatari di brevetti cellulari combinati con cui abbiamo accordi. Siamo estremamente delusi dal modo in cui Qualcomm sta conducendo la sua attività con noi e, purtroppo, dopo anni di disaccordo su ciò che costituisce una royalty equa e ragionevole, non abbiamo altra scelta che rivolgerci ai tribunali.
Per molti anni Qualcomm ha ingiustamente insistito a imporre costi di licenza per tecnologie con cui non ha niente a che fare. Più Apple innova con caratteristiche uniche come TouchID, schermi avanzati e fotocamere, per fare alcuni esempi, più soldi Qualcomm ottiene senza ragione e più costoso diventa per Apple finanziare queste innovazioni”
La risposta di Qualcomm in merito alle accuse è pervenuta attraverso la voce del consigliere generale Don Rosenberg, il quale ha riferito che Apple ha incoraggiato continui attacchi al business societario e che è disposta ora a fronteggiare questa ingiusta causa in Tribunale.
In considerazione del fatto che il chipmaker basa il proprio business proprio sulle licenze dei brevetti, ciò potrebbe rappresentare veramente un serio problema. Una conferma sui capi d’accusa portati avanti dalla FTC e da Apple potrebbe segnare l’inizio di tempi molto difficili dal punto di vista finanziario.
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