Restituire la vista e l’udito a chi non ne dispone è un obiettivo che al momento sembra lontano, ma FlatScope potrebbe essere lo strumento per riuscire nell’impresa. Il dipartimento della difesa americano sta sviluppando tecnologie militari che potrebbero aiutare a risolvere questioni riguardanti tante persone nel mondo.
Un programma da 45 milioni di dollari denominato “Big Mechanism”, ad esempio, è finalizzato alla ricerca in materia di tumori, oggi vi presentiamo il programma, NESD (Neural engineering System Design), stanziati 65 milioni per realizzare impianti che possano costituire un mezzo di comunicazione tra il cervello e il mondo digitale. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Una protesi tra teschio e corteccia: ecco FlatScope
Nel gennaio 2016 la DARPA ha annunciato lo stanziamento di 65 milioni di dollari con l’obiettivo di creare un piccolo dispositivo da impiantare tra teschio e corteccia dell’individuo, lo scopo è “posizionare FlatScope direttamente sulla superficie del cervello” come ha dichiarato il professore Veeraghavan. Si tratta di una protesi neurale, le applicazioni sono infinite.
Potrebbe restituire la vista e l’udito, trasportando le informazioni digitali direttamente alle parti del cervello proposte a processarle. Durante la prima fase di ricerca, sono stati condotti studi sui topi. Lo staff è preoccupato circa le potenzialmente dannose radiazioni emesse dal device ma servirà tanto tempo prima di avere risposte esaustive al riguardo.
Per ora FlatScope è solo un prototipo, dunque non vedenti e non udenti dovranno aspettare, ma i primi dati raccolti lasciano ben sperare considerando che gli impulsi riescono a stimolare zone cerebrali sulle quali mai si era riusciti a intervenire in passato.
Fonte: seeker.com