Le prestazioni degli smartphone moderni hanno raggiunto, già da diverso tempo, livelli eccellenti tanto che sono in molti gli utenti che preferiscono acquistare un mid-range invece che un top di gamma, risparmiando sul costo d’acquisto senza rinunciare a performance in grado di soddisfare al meglio le proprie esigenze.
Uno degli aspetti su cui i dispositivi mobili ed, in particolare, gli smartphone devono ancora migliorare è, senza dubbio, l’autonomia che, soprattutto in caso di uso stress non sempre è sufficiente a coprire tutta la giornata di utilizzo costringendo, spesso, ad avere sempre con sé il caricabatterie.
Per risolvere il problema dell’autonomia degli smartphone e, quindi, degli elevati consumi energetici di questi dispositivi, un team di ricercatori dell’università del Michigan e di Cornell negli Stati Uniti ha realizzato un nuovo materiale magnetoelettrico e multiferroico che sarà alla base dei processori di futura generazione.
Questo materiale risulta composto da sottili strati di atomi che vanno a formare una pellicola polarizzata capace di passare dal polo negativo al polo positivo con un piccolissimo impulso energetico. I processori del futuro saranno realizzati utilizzando questi nuovi sistemi multiferroici e magnetoelettrici che, a differenza degli attuali sistemi di semiconduttori, non necessiteranno di un flusso costante di energia elettrica per poter funzionare.
Il risultato sarà una notevolissima riduzione del consumo energetico di questo componente che, sfruttando questa nuova tecnologia, arriverà a consumare sino a 100 volte in meno rispetto ad un processore di generazione attuale. A conti fatti, quindi, un utente standard dovrà caricare il suo smartphone non più ogni sera ma una volta ogni tre mesi.
L’applicazione di questo nuovo materiale al mondo elettronico sarà fondamentale anche per il bilancio energetico del pianeta. Oggi, infatti, l’elettronica consuma circa il 5% dell’energia globale ma tale percentuale è in netta crescita ed, entro il 2030, si potrebbe superare il 40%. La riduzione dei consumi legati ai processori di tutti i dispositivi elettronici consentirà di tenere bassa questa percentuale anche in futuro.