Il morbido robot a quattro zampe, creato da un team dell’Università della California, non necessita di alcun circuito elettronico per funzionare. I robot morbidi hanno catturato l’attenzione degli scienziati e l’ultimo, realizzato da un team dell’Università della California a San Diego, è particolarmente interessante: oltre ad essere alimentato da aria pressurizzata, può muoversi senza l’ausilio di un circuito elettronico.
La maggior parte di questi dispositivi robotici richiede circuiti elettronici, pompe e fonti di alimentazione per funzionare, una caratteristica che aumenta il costo e la complessità del prodotto finale. Il team dell’università americana è riuscito a progettare un robot morbido controllato da circuiti pneumatici, eliminando l’elettronica.
Questo tipo di circuito è costituito da un sistema di camere cilindriche che compongono le quattro gambe del robot, che funzionano con valvole oscillanti che consentono l’entrata e l’uscita dell’aria in pressione in determinate sequenze. Questo fenomeno fa flettere le “gambe”, ciascuna con tre gradi di movimento e, se eseguite nella sequenza corretta, consente al robot di muoversi sul pavimento. I circuiti di controllo pneumatico sono stati accuratamente progettati per creare un’andatura ispirata alle tartarughe.
Il robot è dotato di semplici sensori meccanici, piccole bolle morbide riempite di fluido, poste all’estremità delle barre sporgenti dal corpo. Quando le bolle vengono premute (ogni volta che incontrano un ostacolo, ad esempio), il fluido fa scattare una valvola che fa cambiare direzione al robot. “Questo lavoro rappresenta un passo fondamentale ma significativo verso robot ambulanti completamente autonomi e non elettronici“, ha affermato Dylan Drotman, primo autore dell’articolo scientifico, pubblicato il 17 febbraio su Science Robotics.
Possibili risvolti di utilizzo
Le applicazioni per questo robot morbido includono la robotica a basso costo per l’intrattenimento e i giocattoli, nonché applicazioni in ambienti in cui l’elettronica non può funzionare, dalle macchine MRI alle miniere sotterranee.
Ph. credit: New Atlas