Ultimamente si parla spesso del vaccino sviluppato in Russia, lo Sputnik V. Questo trattamento sembra funzionare, ma non è stato preso in considerazione dall’EMA a causa della scarsa documentazione che hanno fornito finora. In ogni caso, molti paesi lo hanno richiesto e lo stanno usando, come San Marino. Una parte della politica nostrana sta spingendo verso un’adozione di questo vaccino, ma altri stanno pensando di viaggiare per farsi vaccinare.
Diverse agenzie di viaggi stanno proponendo pacchetti particolari. Viene offerto un viaggio di andata e uno di ritorno con in mezzo un soggiorno di circa tre settimane. Il motivo di questa tempistica è legata alla necessità di farsi inoculare le due dosi necessarie del vaccino.
Attualmente le varie società stanno aspettando di vedere se possono effettivamente offrire questo genere di viaggi. Il mercato sicuramente c’è, ma il problema riguarda i vari regolamenti e leggi. L’inconveniente principale è il non riconoscimento della vaccinazione da parte del governo italiano.
La Russia e lo Sputnik V
La distribuzione dei vaccini ordinati dall‘Unione Europea alle casa farmaceutiche presenta ancora molti problemi. Nelle prossime settimane dovrebbero arrivare decine di milioni di dosi che potrebbero portare a vaccinare oltre la metà della popolazione italiana entro l’estate. Nonostante questa prospettiva, in molti si sentono abbandonati e un viaggio del genere potrebbe essere visto come una necessità per proteggersi.
Come detto, anche ipotizzato la fattibilità di tale viaggio, una persona vaccinata dallo Sputnik V in Italia non verrebbe comunque considerata protetta. In realtà si creerebbe una zona grigia ed è difficile immaginare cosa possa succedere. In ogni caso, i viaggi a scopo medico non sono di certo una novità di questa pandemia, ma sono sempre esistiti.
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