Da marchio deriso per il design “spartano” dei suoi primi cellulari, a punto di riferimento nel settore smartphone grazie alla continua innovazione, Samsung ha fatto molta strada negli ultimi anni. Ha dimostrato ancora una volta la sua leadership con la serie Galaxy S10 lanciata di recente, che ha riscosso notevole successo tra il pubblico.
Un duro lavoro che sta dando i suoi frutti
In un’intervista, il team di progettazione della linea S10 fa luce sul modo di pensare della casa coreana e sulla ricerca che ha portato al suo ultimo gioiello. Il team ha fatto proprio il motto “Radical, Magical“: materiali di prima qualità, colori accattivanti e un design elegante per un “cambiamento radicale con un tocco magico“, che traspare soprattutto dalla nuova gamma di colori per S10.
“Per creare Prism White, abbiamo sovrapposto circa 1.000 fogli di nanofilm insieme, ciascuno con una diversa riflettività. È stato difficile mettere a punto i colori che ad oggi risultano essere i più apprezzati“, ha dichiarato Duyeong Choi del team che supervisiona il colore. Sono stati introdotti anche nuovi colori molto particolari, come il giallo canarino e il rosa fenicottero, pensati per una fascia di età più giovane.
Scelte di design estremamente ricercate
Samsung ha introdotto anche lussuosi dorsi in ceramica per alcune varianti del Galaxy S10+. Il team afferma che la finitura in ceramica ha richiesto circa 200 ore di lavoro e offre una maggiore resistenza ai graffi. Ma le novità riguardano soprattutto il comparto fotografico e il display forato che ospita le fotocamere anteriori.
Nonostante S10 non sia stato il primo a sfoggiare queste scelte di design, i miglioramenti tecnici sono notevoli, anche se rendono il prodotto estremamente costoso e perciò dedicato ad una ristretta cerchia di utenti. “Nel design degli smartphone, l’innovazione continua non è uno scopo semplice da perseguire, ma ci impegniamo ad andare oltre i nostri limiti per creare dispositivi che tutti possono apprezzare“, ha affermato Seungho Jang, senior manager di Samsung.