Non è ancora finita l’epopea del Samsung Galaxy Note 7. Due ex dipendenti per la sicurezza degli Stati Uniti d’America hanno infatti rivelato che il colosso sudcoreano potrebbe dover affrontare in futuro un secondo programma di richiamo per il suo phablet “esplosivo”.
Il motivo? Se la Federal Aviation Administration e il Consumer Product Safety Commission (CPSC) verificano che il dispositivo esploso mercoledì a bordo dell’aereo della Southwest Airlines fa parte di quelli sostituiti, come asserito dal proprietario, allora Samsung dovrà rivedere tutto dall’inizio. Un’altra volta.
“Se il telefono sistemato ha iniziato a fumare in tasta, immagino ci sara un altro richiamo”. ha spiegato Pamela Gilbert, ex direttore esecutivo della US Consumer Product Safety Commission. “C’è qualcosa che non va”. La Gilbert ha poi aggiunto che l’agenzia potrebbe prendere una decisione già la prossima settimana poiché si tratta di un argomento spinoso che va risolto immediatamente.
Dello stesso avviso l’ex presidente della CPSC, Nancy Nord, il quale ha dichiarato che casi di secondo richiamo sono estremamente rari, ma non va escluso possa accadere con Galaxy Note 7. “Certamente potrebbe esserci un altro richiamo se sembra che la situazione continui ad essere strana”. Prima, però, la CPSC ha bisogno di stabilire con chiarezza se i telefoni risanati funzionano correttamente o meno.
Samsung ha rivelato poco tempo fa che i casi registrati ufficialmente di Galaxy Note 7 con problemi di surriscaldamento alla batteria sono stati 92 negli Stati Uniti, di cui 26 hanno causato ustioni.
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Una vera e propria doccia fredda per Samsung se davvero dovesse affrontare nuovamente un secondo richiamo, dopo tutti i problemi e i danni a livello economico già subiti a causa del primo programma di sostituzione del Samsung Galaxy Note 7.