Il satellite Gaia registra nuove velocità di collisione tra Via Lattea ed Andromeda

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Il satellite dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Gaia ha osservato le due galassie vicine alla Via Lattea, ovvero Andromeda e Triangulum, per studiare come queste interagiranno tra di loro nel futuro. I risultati ottenuti dall’osservazione sono davvero sorprendenti.

Il Gruppo Locale, ovvero il raduno di galassie, a cui appartiene la Via Lattea, comprende anche le galassie di Andromeda (M31) e Triangulum (M33). Queste due galassie sono entrambe dei dischi a spirale e si trovano tra i 2,5 ed i 3 milioni di anni luce dalla Terra. Inoltre sono abbastanza vicine tra di loro per poter interagire.

Da molto tempo si sospetta che un giorno la nostra galassia possa scontrarsi con quella di Andromeda, ma fino ad ora i movimenti delle galassie del Gruppo sono stati poco chiari.

 

Una visione in 3D delle stelle attorno a noi

L’autore principale dello studio, Roeland van der Marel dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, ha affermato che quello di cui la ricerca aveva bisogno, era l’esplorazione in 3D del comportamento e dell’evoluzione delle galassie del Gruppo Locale. Per farlo i ricercatori hanno utilizzato i dati in alta risoluzione messi a disposizione dal satellite europeo Gaia.

via lattea andromeda triangulum
Una visuale della Via Lattea assieme alle altre due galassie del Gruppo

Gaia sta infatti creando una mappa in 3D ad alta precisione delle stelle vicine a noi nell’Universo, e di volta in volta rilascia i dati raccolti. Per questo studio sono stati utilizzati i dati raccolti da Gaia, nell’Aprile del 2018, combinati con i dati ottenuti dal Telescopio Spaziale Hubble e dall’Array Baseline. In questo modo i ricercatori sono riusciti a capire come siano cambiate nel corso del tempo, le orbite delle galassie Triangulum ed Andromeda. Infatti mentre Hubble osserva in modo nitido sia Andromeda che Triangulum, Gaia misura la posizione individuale e il movimento di molte delle loro stelle con estrema precisione.

Come ha spiegato il coautore dello studio, Mark Fardal dello Space Telescope Science Institute, analizzando i dati di Gaia sono state identificate migliaia di singole stelle nelle galassie M31 ed M33, ed è stato studiato come queste si siano spostate all’interno delle loro galassie di appartenenza.

 

Attraverso Gaia, i dati delle singole stelle ci danno informazioni su intere galassie

Inoltre studiando i dati ottenuti da Gaia, si possono rilevare non solo i movimenti delle galassie, ma anche la loro rotazione rispetto al loro asse.

“Per la prima volta, abbiamo misurato il modo in cui M31 e M33 ruotano in cielo. Questo ci aiuterà a capire di più sulla natura delle galassie”.

Dalle osservazioni precedenti combinate con i dati ottenuti da Gaia, i ricercatori hanno stabilito il modo in cui Triangulum ed Andromeda si muovono nell’Universo ed hanno calcolato le loro orbite. Dalla velocità di movimento della galassia M33, i ricercatori hanno strabilito che essa non può avere un orbita lunga attorno ad Andromeda, ma che questa vicinanza rispecchia il primo passaggio di M33 nell’orbita di Andromeda.

 

Uno scontro ci sarà, ma no come lo avevamo previsto

La Via Lattea ed Andromeda rimangono comunque destinate a scontrarsi prima o poi, ma secondo i calcoli sarà più poi che prima. Lo scontro avverrà tra 4,5 miliardi di anni e non tra 3,9 miliardi di anni come precedentemente previsto.

Inoltre anche la distruttività della collisione sarà probabilmente diversa da quella prevista. Secondo i calcoli precedenti l’umanità, qualora esistesse ancora, sarebbe spazzata via. Ma gli autori dello studio prevedono non uno scontro frontale tra le due galassie, ma un colpo di striscio tra le due galassie. E data l’enormità delle distanze astronomiche, il nostro Sistema Solare potrebbe addirittura non essere minimamente toccato dall’evento.

Questo sempre che la Via Lattea resista allo scontro con la Grande Nube di Magellano, che dovrebbe avvenire tra 2,5 miliardi di anni. Anche se la Nube è molto più piccola della Via Lattea, la collisione potrebbe aumentare la massa di Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della nostra Galassia. Questo potrebbe trasformare la nostra galassia in una spirale standard, rimodellandola completamente.

Valeria Magliani
Valeria Magliani
Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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