Scienza: forse sarà possibile raggiungere Marte in soli 45 giorni

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La tecnologia per viaggiare nello spazio sta progredendo sempre più e tra le idee più importanti c’è quella di portare le persone su Marte in soli 45 giorni. Un miglioramento impressionante se paragonato alla sonda Perseverance, che ha impiegato 7 mesi per raggiungere il pianeta rosso. Quest’idea è stata proposta alla NASA attraverso il suo programma “Innovative Advanced Concepts“, un programma che fornisce i fondi per innovazioni che potrebbero funzionare, ma sono difficili da realizzare.

Dopo aver visto il nuovo metodo di volo, ispirato ad un animale, questo nuovo progetto è stato basato sulla propulsione termo nucleare ed elettrica. Queste erano due idee che erano già state esposte e considerate per il viaggio spaziale. Utilizzare l’energia nucleare rispetto alle reazioni chimiche, porterebbe enormi vantaggi per i viaggi spaziali, come ad esempio la riduzione del carico di carburante.

 

Marte, sarà possibile raggiungerlo in soli 45 giorni

La propulsione termo-nucleare invece potrebbe riscaldare un propellente come l’idrogeno finché non viene trasformato in plasma che poi viene espulso permettendo al razzo di partire. La propulsione nucleare elettrica invece sfrutterebbe l’energia del reattore e alimentare un propulsore a ioni. I ricercatori che lavorano al nuovo progetto non hanno alcuna intenzione di usare uno di questi due metodi, ma vorrebbero combinarli in un unico reattore. Secondo gli studi iniziali, il propulsore sarebbe in grado di generare 1.800-4.000 secondi di impulso specifico.

A confronto, un normale razzo a propulsione chimica genera circa 450 secondi di Isp. Se questo progetto funzionasse e fosse fattibile, allora sarebbe davvero qualcosa di davvero rivoluzionario. Quando si tratta di missioni spaziali e robotiche il tempo per raggiungere Marte non è importante, ma ciò cambia quando si tratta di esseri umani. Sappiamo di moltissime terribili conseguenze per gli astronauti e quindi ridurre il tempo nello spazio sarà fondamentale per le prossime missioni spaziali. Questo design bimodale può generare il doppio della potenza degli attuali razzi chimici. Inoltre, lo studio propone l’uso di un Wave Rotor (WR), sfruttando il riscaldamento del reattore nucleare con idrogeno liquido. Questo crea una spinta elevata, aumentando ancora di più la potenza potenziale.

Il team però dovrà continuare a lavorare per sviluppare e perfezionare questo concetto, e la NASA dovrà valutare attentamente la fattibilità e la sicurezza di questa tecnologia prima di decidere di investire nella sua realizzazione.

Foto di Bruno Albino da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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