Misteriosa sindrome post-Covid: colpisce molto frequentemente i bambini

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La pandemia attuale ha creato una situazione di emergenza a livello mondiale che non si vedeva da praticamente un secolo. Una situazione sanitaria molto complicata e che ancora non comprendiamo del tutto. Basti sottolineare che per esempio, i bambini sono colpiti da una sindrome misteriosa post contagio da coronavirus. Viene chiamata MIS-C o sindrome infiammatoria multisistemica pediatrica.

Come suggerisce il nome, si tratta di una malattia infiammatoria che è sì collegato al contagio dal Covid-19, ma non necessariamente legata a essa perché può compire anche dopo infezioni lievi da coronavirus. L’MIS-C può risultare grave e fatale anche in seguito a un contagio particolarmente leggero.

Le parole di Alvaro Moreira, neonatologo del Centro di scienze della salute dell’Università del Texas: “I bambini non avevano bisogno di mostrare i classici sintomi delle vie respiratorie superiori di Covid-19 per sviluppare MIS-C, il che è spaventoso. I bambini potrebbero non avere sintomi, nessuno sapeva di avere la malattia e, poche settimane dopo, potrebbero sviluppare questa infiammazione esagerata nel corpo”.

 

La sindrome post-Covid: MIS-C

Lo studio in questione ha preso in esame altri 40 studi precedenti che hanno osservato la comparsa di questa sindrome in 662 pazienti. La malattia crea una grave infiammazione in molte zone del corpo, dal cuore ai polmoni passando dai reni, cervello, pelle, occhi e altro ancora. Il 71% di questi sono stati ricoveri in terapia intensiva e 11 sono morti, un tasso dell’1,7% di mortalità ovvero ben più alto del Covid-19 stesso.

“Può essere letale perché colpisce più sistemi di organi. Che si tratti del cuore e dei polmoni, del sistema gastrointestinale o del sistema neurologico, ha così tanti volti diversi che inizialmente era difficile da capire per i medici. I bambini mostreranno tipicamente segni / sintomi di MIS-C tre o quattro settimane dopo l’infezione da Covid-19 e molti progrediranno rapidamente in shock e insufficienza cardiorespiratoria.”

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