Somnifobia: l’incontrollabile paura di addormentarsi

Date:

Share post:

La somnifobia, conosciuta anche come clinofobia o insonnofobia, è un disturbo d’ansia caratterizzato dalla paura irrazionale e persistente di addormentarsi. Questa condizione può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di chi ne è affetto, influenzando il sonno e il benessere psicologico. Chi ne soffre tende ad associare lo stato di incoscienza del sonno con la pazzia o addirittura con la morte.

Queste persone, spaventate dall’idea di perdere il controllo, temono spesso di impazzire durante il sonno, di subire incidenti mentre dormono o addirittura di morire, associando talvolta i sogni a veri e propri deliri. Questa condizione può portare un aumento dei livelli di ansia e di preoccupazione man mano che si avvicina l’ora di andare a letto. Questo timore può essere alimentato da pensieri catastrofici riguardo a cosa potrebbe accadere durante il sonno.

 

Somnifobia, cos’è la paura di addormentarsi?

Le cause della somnifobia possono essere varie e complesse. Tra queste vi sono esperienze traumatiche legate al sonno, come incubi frequenti o episodi di paralisi nel sonno. Altre possibili cause includono disturbi d’ansia preesistenti, come l’ansia generalizzata, che possono influenzare la percezione del sonno come un momento di vulnerabilità. I sintomi possono variare da persona a persona, ma spesso includono ansia eccessiva, palpiti, sudorazione eccessiva e pensieri ossessivi riguardo a cosa potrebbe accadere durante il sonno. Chi ne soffre potrebbe anche sperimentare insonnia, che a sua volta può peggiorare l’ansia legata al sonno, creando un circolo vizioso.

Inoltre può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. La mancanza di sonno adeguato può portare a stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione e diminuzione delle performance lavorative o accademiche. Inoltre, l’ansia costante può generare uno stato di iper vigilanza che rende ancora più difficile il rilassamento e il sonno. La diagnosi coinvolge solitamente un professionista della salute mentale. Il trattamento può includere terapia cognitivo-comportamentale, che mira a identificare e affrontare i pensieri irrazionali riguardo al sonno. La terapia può anche includere tecniche di gestione dello stress e dell’ansia, come la meditazione e la respirazione profonda.

Ci sono anche diverse strategie di auto-aiuto che possono essere utili per chi soffre di somnifobia. Mantenere una routine regolare di sonno, creare un ambiente di sonno confortevole e praticare il rilassamento prima di coricarsi possono contribuire a ridurre l’ansia legata al sonno. L’evitare la caffeina e le attività stimolanti nelle ore precedenti il sonno può anche aiutare. Con l’aiuto di professionisti della salute mentale e l’adozione di strategie adeguate, chi ne soffre può imparare a gestire l’ansia legata al sonno e a ristabilire un rapporto sano con il riposo notturno. È importante cercare supporto se si sospetta di avere questo disturbo per poter affrontare le preoccupazioni legate al sonno in modo efficace e migliorare la qualità della vita complessiva.

Foto di StockSnap da Pixabay

Annalisa Tellini
Annalisa Tellini
Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

Related articles

Amazon: una marea di prodotti hi-tech in super offerta

Il Black Friday si avvicina e Amazon ha deciso già di sfoderare l'artiglieria pesante. In queste ore, l'e-commerce...

Esaurimento mentale e comportamento aggressivo: un legame complesso

L'esaurimento mentale, noto anche come burnout o affaticamento mentale, è una condizione psicologica caratterizzata da un intenso stato...

Mistero Risolto: Ecco Perché il Fiore Cadavere Odora di Morte

L’Amorphophallus titanum, noto come "fiore cadavere," è famoso per la sua fioritura rara e per il pungente odore...

Fragilità e demenza: un legame da comprendere per prevenire il declino cognitivo

La fragilità, definita come una condizione caratterizzata da una ridotta riserva fisiologica e un maggiore rischio per lo...