Le lenti a contatto Sony iVision progettate dalla software house nipponica non sono semplici dispositivi in grado di correggere difetti visivi e variare magari la tonalità del cristallino, ma rappresentano un vero e proprio sistema intelligente che rientra nella logica dei dispositivi smart al pari degli indossabili, attraverso cui siamo abituati ad armeggiare quotidianamente. Vediamole insieme.
Lenti a contatto smart Sony, il mondo sotto un nuovo punto di vista
Alla tecnologia non c’è proprio limite. Oramai non ci si stupisce più di nulla. Implementazioni sin oggi impensabili prendono rapidamente forma ed ecco che i concetti dell’IoT e delle realtà aumentata si insinuano a pieno regime nelle nostre vite, invase ormai da gadget e marchingegni ad alto contenuto tecnologico di ogni tipo. In ultima, la recente volontà di Sony Corporation nel realizzare e commercializzare le sue nuove lenti a contatto che coniugano le correzioni visive con un ecosistema interamente dedicato all’integrazione smart con funzionalità proprie del settore.
Lo schermo ad elettroluminescenza organica si forma di una serie di sensori in grado non solo di estendere il campo visivo del soggetto interessato ma di provvedere alla registrazione intelligente degli scenari circostanti con tanto di sistema di messa a fuoco automatica e regolazione selettiva dell’apertura del diaframma e dei parametri di esposizione. Inoltre un sottosistema dedicato, si occupa dell’ottimizzazione in real-time dei video in ripresa e della regolazione ottimale dei livelli di zoom. Fin qui ci potrebbe pure stare. Ma ciò che segue ha davvero del paranormale considerando che il tutto è riuscito a rientrare in un corpo infinitamente piccolo in dimensioni. Infatti, il nuovo prodotto, ha la possibilità di essere controllato attraverso i nostri movimenti oculari per quanto concerne le registrazioni, attivando o disattivandone le riprese secondo gli impulsi oculari ricevuti da un sensore piezoelettrico in grado di distinguere autonomamente tra un tempo di battuta medio delle palpebre ed uno prolungato, come potrebbe essere quello dovuto alla fase di sonno REM. Ogni diverso tipo di impulso può essere adoperato dall’utilizzatore delle lenti Sony per controllare, mediante dei comandi fisici i cui algoritmi sono stati già stati stabiliti secondo una logica pre-programmata, diversi fattori tra cui rientrano la cancellazione di una registrazione e molto altro ancora.
Il giroscopio integrato, consente tra l’altro di rilevare le inclinazioni del capo e di correggere di conseguenza l’inclinazione del video in tempo reale riallineando così l’output di registrazione in maniera corretta. In ultimo, ma non per questo meno importante, l’alimentazione che sfrutta il principio dell’induzione elettromagnetica per fornire energia al componente durante tutto il giorno. Ovviamente, come già visto in tempo antecedenti, Sony non è l’unica società ad aver manifestato interesse nei confronti di questa nuova implementazione. Anche Samsung, infatti, si è prestata a simili aspettative prevedendo una lente a contatto smart dalle fattezze simili alla precedente proposta nipponica.
Una soluzione che ben si presta ad applicazioni pratiche in campo medico che vogliono un loro utilizzo nei casi limite previsti per le degenerazioni oculari. Ad esempio, presso l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia, le conoscenze di settore hanno permesso la realizzazione di lenti a contatto con zoom 2.8x appositamente progettate allo scopo. Lo stesso dicasi di Google, che sta cercando di implementare la sua nuova lente superficiale completamente alimentata ad energia solare. Siamo certi che la concorrenza sul campo sarà davvero feroce.
E voi che cosa ne pensate? Siete disposti ad indossare uno di questi nuovi futuri gadget Hi-Tech? Credete che la vostra privacy possa essere compromessa, così come la vostra salute? Per tutti i vostri dubbi e le vostre perplessità rivolgetevi alla community, lasciando un vostro commento esplicativo che riporti la vostra personale opinione in proposito. VIA