Come ormai è ben noto, passare il tempo nello spazio non è esattamente una delle esperienze più comode della vita. Molti aspetti a cui siamo abituanti vengono a mancare, anche solo per l’assenza della gravità. Tra i vari aspetti diversi rispetto alla vita di tutti i giorni c’è la questione alimentazione e del fatto che tutti i cibi hanno un sapore pessimo. Non si parla semplicemente del fatto che gli alimenti sono fatti ad hoc per vie delle restrizione, ma proprio un discorso di gusto.
Un nuova ricerca condotta da un team di ricerca internazionale ha trovato una risposta dietro a questo mistero dello spazio. La motivazione sembra essere legata al movimento dei fluidi in assenza di gravità. È un qualcosa che avviene anche al corpo umano inizialmente, ma poi si adatta. Per quanto riguarda il cibo, questo non sembra mai risolversi da solo.
La loro ricerca, avvenuta sulla Terra in un ambiente simulato, ha constato che ci sono alcuni elementi, soprattutto legato all’olfatto, che vanno a interferire con il gusto. Per esempio, è stato notato come con il limone non sembrano esserci problemi al contrario di vaniglia e mandorle. In quest’ultimi due è presente un composto specifico, la benzaldeide. Questo ha portato i ricercatori che studiando determinati elementi si può arrivare a produrre cibo più commestibile per gli astronauti nello spazio.
Le parole degli autori dello studio: “Uno degli obiettivi a lungo termine della ricerca è quello di creare cibi più adatti agli astronauti nello spazio, così come ad altre persone che si trovano in ambienti isolati, per aumentare il loro apporto nutrizionale più vicino al 100 percento. Questo studio potrebbe aiutare a personalizzare le diete delle persone in situazioni di isolamento sociale, comprese le case di cura, e migliorare il loro apporto nutrizionale.”
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