E’ il monumento megalitico risalente a 4.000 a 5.000 anni fa noto come “la Stonehenge spagnola” è riapparso in Estremadura dopo aver trascorso mezzo secolo immerso nel fondo di una diga, secondo quanto riferito dalla stampa locale.
Secondo RTVE, infatti, il dolmen Guadalperal formato da 140 pietre e situato a Peraleda de la Mata, in Estremadura, fu scoperto dal prete e archeologo tedesco Hugo Obermaier nel 1925. Anni dopo, nel 1963, il monumento fu sommerso a causa della costruzione Valdecañas Bayou, la cui costruzione fu ordinata dal dittatore Francisco Franco (1892 -1975).
Ora la siccità nella regione ha permesso di scoprire il monumento nella sua interezza. In passato, il sito era conosciuto come “il tesoro di Guadalperal” ed è stato anche etichettato anche come “lo Stonehenge spagnolo”, appunto.
El Dolmen de Guadalperal emerge al completo con la inusual bajada del embalse de Valdecañas por la sequía. A veces, se ha visto la parte superior de este monumento megalítico de unos 5.000 años, pero esta imagen es insólita. Los expertos piden su rescate antes de que sea tarde pic.twitter.com/TzjU7fUmqm
— RTVE Extremadura (@RTVE_Ext) August 19, 2019
Emergere dalla storia
L’associazione Raices de Peraleda ha avvertito le autorità competenti della necessità di salvare l’edificio millenario che, sebbene ben conservato, “mostra già chiari segni di deterioramento”.
“Può darsi che, quando saremo pronti ad effettuare il salvataggio, possa essere troppo tardi, poiché il granito sta diventando poroso e in alcuni casi si screpola“.
Il monumento è costituito da una camera ovale di cinque metri di diametro e una sala di accesso di 21 metri, essendo alla sua estremità scolpita un serpente e diverse tazze.
Si ritiene che il sito sia servito a vari scopi, essendo stato usato come sorta di calendario climatico solare e come luogo di sepoltura collettivo, ha detto il presidente dell’associazione, Angel Castaño.
Castaño ha anche rivelato che, dopo aver analizzato i dati raccolti da Obermaier, crede che uno dei menhir del dolmen nasconda una possibile mappa millenaria del fiume Tago mentre attraversa l’area. Se la scoperta fosse confermata, questa “sarebbe una delle mappe più antiche del mondo“.