Il termine “ghosting” è diventato tristemente noto negli ultimi anni, riferendosi a quel comportamento in cui una persona scompare improvvisamente dalla vita di un’altra senza spiegazioni o preavviso. Questo atto lascia chi subisce confuso e con domande senza risposta. Tuttavia, c’è un fenomeno ancora più insidioso e dannoso che si sta facendo strada nelle dinamiche relazionali: il “submarining”. Come un sottomarino che emerge all’improvviso dopo essere stato nascosto sotto la superficie per un tempo indeterminato, chi pratica il “submarining” sparisce dalla vita di qualcuno per poi riapparire senza scuse o spiegazioni, come se nulla fosse accaduto.
Il submariner, a differenza di chi pratica ghosting, non si scusa né fornisce spiegazioni per la sua assenza, ma si comporta come se nulla fosse successo, riprendendo la comunicazione come se il tempo non fosse mai passato. Questo comportamento può essere estremamente disorientante per chi lo subisce, creando un senso di ambiguità e confusione. Secondo gli esperti, il submarining è tipico di persone con tratti narcisistici, poco mature emotivamente e con una bassa capacità empatica. Si tratta di individui che temono relazioni profonde e preferiscono mantenere legami superficiali, sfruttando gli altri per conferme personali o per noia.
Submarining: il ciclo tossico del ritorno improvviso
Chi pratica il submarining spesso lo fa per varie ragioni, ma alla base c’è una mancanza di rispetto per i sentimenti altrui. A volte, il submariner si allontana per insicurezze personali o per paura di impegni, ma può anche succedere che torni quando si sente solo o bisognoso di attenzioni. Questo comportamento riflette una mancanza di maturità emotiva e una tendenza a trattare le relazioni in modo superficiale e opportunistico. In sostanza, il submariner vede la persona abbandonata come un’opzione che può essere ripresa e lasciata a piacimento, senza tener conto del danno psicologico che può causare.
Il submarining spesso arriva all’improvviso, ma ci sono segnali che possono indicare che si è vittima di questa dinamica tossica. Un segno chiaro è la mancanza di coerenza nel comportamento: la persona che pratica il submarining potrebbe essere incredibilmente presente e affettuosa per un certo periodo, solo per poi sparire senza alcun avviso. Quando riappare, spesso agisce come se nulla fosse accaduto, evitando spiegazioni o scuse. Se notiamo che qualcuno scompare periodicamente dalla nostra vita per poi tornare senza motivo, potrebbe essere il momento di riflettere su questa dinamica.
Subire il submarining può avere effetti psicologici devastanti. La mancanza di coerenza emotiva crea confusione e incertezza, portando la persona che subisce questo comportamento a mettere in discussione se stessa e il proprio valore. Questa altalena emotiva può generare ansia, bassa autostima e difficoltà a fidarsi degli altri in futuro. Il submarining può anche riattivare vecchie ferite emotive, causando un ciclo di dolore che diventa difficile spezzare.
La stabilità emotiva viene costantemente minata
Sebbene il ghosting sia doloroso, il submarining aggiunge un ulteriore livello di manipolazione e incertezza. Con il ghosting, c’è una fine, anche se non spiegata. Con il submarining, non c’è mai una vera conclusione. Ogni volta che la persona torna, si riaprono vecchie ferite, e chi subisce non sa mai se e quando la persona scomparirà di nuovo. Questo crea una dinamica tossica in cui la stabilità emotiva viene costantemente minata. Riconoscere che si è vittima di questo comportamento è il primo passo. È importante stabilire confini chiari e non permettere a qualcuno di tornare nella tua vita senza una spiegazione adeguata. Comunicare chiaramente le proprie aspettative e non avere paura di chiedere responsabilità è essenziale.
L’autostima gioca un ruolo cruciale nella capacità di difendersi dal submarining. Chi ha una solida fiducia in sé stesso è meno incline a permettere a qualcuno di giocare con i propri sentimenti. Coltivare l’autostima significa anche circondarsi di persone che ci rispettano e ci supportano. Parlare con amici e familiari fidati può aiutare a ottenere una prospettiva esterna su una situazione e fornire il supporto emotivo necessario per superare il dolore causato dal submarining.
In definitiva, il modo migliore per difendersi dal submarining è riconoscere quando una relazione è diventata tossica e avere il coraggio di chiuderla definitivamente. Le relazioni sane si basano su rispetto, fiducia e comunicazione aperta. Se una persona non è in grado di offrire tutto questo e preferisce giocare con i sentimenti scomparendo e riapparendo a piacimento, allora potrebbe essere il momento di chiudere quella porta per sempre.