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Supercomputer hanno progettato in 3D l’ala di un aereo

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Il futuro appartiene ai supercomputer, lo sa bene Space X che un paio di mesi fa ha portato un simile dispositivo sulla Stazione Spaziale Internazionale, lo sanno anche i ricercatori del Politecnico della Danimarca.

I robot ci rubano già il lavoro, stando a quando afferma il Professor Langelaar dell’ateneo di Delft, presto anche i compiti di progettazione potrebbero diventare esclusiva delle macchine. Scopriamo insieme cosa hanno realizzato questi straordinari calcolatori..

I Supercomputer lavorano in autonomia

Una risoluzione mai vista prima, i supercomputer hanno disegnato la struttura tridimensionale dell’ala di un aeroplano. Un’opera non solo bella da vedere ma anche molto utile, visto che potrebbe tradursi in un considerevole risparmio di carburanti e materiali impiegati.

supercomputer ala aeroplano aereo 3d

Una strada lunga due decenni, i supercomputer sono finalmente pronti per lavorare da soli. Lo staff ha utilizzato la bellezza di 8000 processori, al lavoro per giorni, tanta fatica ma l’attesa è stata ripagata.

Per dare un’idea dei risultati ottenuti, il progetto ha offerto un livello di dettaglio di circa 200 volte superiore a quello al quale siamo abituati.

Massima efficienza, 5% di peso in meno e non parliamo di dettaglio visto che in ballo ci sono cifre comprese tra i 200 e i 500 chilogrammi.

Minor consumo di carburante quindi e calano anche le emissioni inquinanti, stando alle stime sarebbe possibile risparmiare tra le 40 e le 200 tonnellate di carburante su base annua.

I supercomputer dunque sanno ormai lavorare in autonomia e il loro impiego si traduce in risparmio e minori emissioni inquinanti. E’ questo il futuro della progettazione? A giudicare dal caso medico risolto da Watson, si direbbe di sì.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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