T9: amico o nemico? Le gioie e i dolori del correttore automatico

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La tecnologia, in modo particolare lo smartphone, è ormai sempre più indispensabile nella vita di tutti i giorni. Uno dei motivi principali è senza dubbio la facilità con cui ci permette di rimanere in contatto con le altre persone.

Su tutti abbiamo l’esempio di WhatsApp, il servizio di messaggistica che ci permette una comunicazione estremamente facile e veloce, anche dal punto di vista ortografico. Di fatto da ormai tanti anni è stato introdotto il correttore automatico, il così detto T9.

T9: amico o nemico?

Questo fantastico strumento è stato introdotto per aiutare le persone a non commettere errori. Che sia per distrazione o perché non conosciamo quel vocabolo, il T9 corre in nostro aiuto correggendoci. Ma possiamo davvero fidarci sempre del correttore?

La risposta è NO! Il suo scopo è quello di aiutare, ma purtroppo non sempre ci riesce a causa di due problemi. Il primo è che nel vocabolario riconosciuto dal sistema, non ci sono moltissime parole che usiamo nel quotidiano ma che dal punto di vista ortografico non sono corrette.

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Il secondo motivo è che il sistema di riconoscimento della frase non sempre funziona benissimo, portando così il correttore automatico a suggerirci o in alcuni casi inserire delle parole che non hanno nulla a che fare con il contesto.

Dalle immagini potete capire come in alcuni casi è meglio diffidare dal correttore e rileggere sempre quanto scritto, in altri casi invece il correttore è indispensabile!

Speriamo che l’articolo vi sia piaciuto e vi abbia strappato un sorriso. Speriamo anche che non ci siano errori di battitura, ma nel caso ci siano, è colpa del T9!!

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