Un nuovo studio dell’Università RMIT ha sviluppato una nuova tecnologia di intelligenza artificiale alimentata dalla luce. Imita il modo in cui il cervello umano elabora le informazioni visive. Il progresso combina il software di base necessario per guidare l’intelligenza artificiale con l’hardware di acquisizione delle immagini in un unico dispositivo elettronico.
Con un ulteriore progresso, il prototipo potrebbe consentire tecnologie autonome più intelligenti e più piccole come i droni e la robotica, oltre a dispositivi indossabili intelligenti e impianti bionici come le retine artificiali. Il prototipo ha fornito funzionalità simili al cervello in un potente dispositivo.
La nuova tecnologia aumenta radicalmente l’efficienza e l’ accuratezza portando più componenti e funzionalità in un’unica piattaforma. Ci sta avvicinando a un dispositivo IA all-in-one ispirato alla più grande innovazione informatica della natura: il cervello umano. Lo scopo è replicare una caratteristica fondamentale del modo in cui il cervello apprende, imprimendo la visione come memoria. Il prototipo sviluppato è un importante passo in avanti verso la neurorobotica, migliori tecnologie per l’interazione uomo-macchina e sistemi bionici scalabili.
In genere l’intelligenza artificiale si basa in gran parte sul software e sull’elaborazione dei dati off-site. Il nuovo prototipo mira a integrare hardware elettronico e intelligenza insieme, per decisioni rapide in loco. Riunendo tutto in un unico chip, si possono offrire livelli di efficienza e velocità senza precedenti nel processo decisionale autonomo e guidato dall’intelligenza artificiale.
La tecnologia si basa su un precedente prototipo di chip che utilizzava la luce per creare e modificare i ricordi. Le nuove funzionalità integrate significano che il chip può ora acquisire e migliorare automaticamente le immagini, classificare i numeri ed essere addestrato a riconoscere modelli e immagini con un tasso di precisione superiore al 90%. Il dispositivo è anche facilmente compatibile con l’elettronica esistente e le tecnologie del silicio, per un’integrazione futura senza sforzo.
Il prototipo è ispirato all’optogenetica, uno strumento emergente nella biotecnologia che consente agli scienziati di approfondire il sistema elettrico del corpo con grande precisione e utilizzare la luce per manipolare i neuroni. Il chip IA si basa su un materiale ultrasottile che cambia la resistenza elettrica in risposta a diverse lunghezze d’onda della luce.
Le diverse funzionalità come l’imaging o l’archiviazione della memoria vengono ottenute facendo brillare diversi colori di luce sul chip. Il prototipo rappresenta un progresso significativo verso il massimo dell’elettronica: un cervello su un chip che può imparare dal suo ambiente proprio come noi.
Ph. Credit: RMIT University
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