Il turismo per l’Italia è vitale, ma non solo per noi. Ci sono molti paesi asiatici che dipendono totalmente da questo genere di entrate. Un esempio è il Myanmar e il grande numero di templi sacri presenti. Senza turisti questi luoghi si sono svuotati e senza i soldi, non c’è nessuno a protezione di essi.
Per i saccheggiatori di reliquie la pandemia da coronavirus ha creato un clima favorevole per assaltare tali luoghi con il pretesto di rubare tutto quello che possono per poi rivenderlo sul mercato nero. Per cercare di difenderli, sono state dispiegate delle squadre di poliziotti armati pronti a pattugliare i confini.
Polizia in difesa dei templi sacri
Sono stato dispiegati 100 ufficiali il cui compito è pattugliare la pianura di Bagan, una zona di ben 50 chilometri quadrati. Le parole del colonnello della polizia Sein Win rilasciate all’AFP: “Le nostre forze di sicurezza pattugliano giorno e notte. Lo abbiamo sotto controllo per il momento, ma è una sfida. Non è facile pattugliare in quanto l’area è così grande. Quando c’erano turisti qui, non c’erano furti con scasso. Ma quest’anno non ci sono soldi.”
I monumenti da difendere sono molti. Nella sola città principale del paese ci sono oltre 3.500 monumenti antichi che si dividono tra semplici statue e muri decorati, a templi. L’intera città è stata inserita nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Solo a giugno, secondo le autorità, sono stati saccheggiati 12 templi diversi. Sono stati portati via una lunga lista di cimeli rari e inestimabili che difficilmente saranno recuperati e molti dei quali saranno già finiti in mano di privati.