Le missioni robotiche della NASA su Marte hanno rivelato un mondo con una storia incredibilmente complessa, inclusi periodi in cui era molto più caldo, con oceani, vulcani ed era abitabile per molti tipi di vita terrestre semplice. Anche ora, Marte ha ancora abbondanti acque sotterranee e composti organici. La NASA sta pianificando una missione umana su Marte per la prima metà del 2030, e se la storia dell’esplorazione spaziale ha insegnato qualcosa, ci saranno sorprese interessanti per i primi esseri umani su Marte.
Uno dei progetti più difficili mai intrapresi nella storia
Una missione umana su Marte sarà complessa, costosa e molto pericolosa. Mandare esseri umani su Marte e riportarli sani e salvi sulla Terra, sarà uno dei progetti più difficili mai intrapresi. Ma cosa dovrebbe succedere dopo il primo passo?
Il primo compito più ovvio nello sviluppo di una presenza estesa su Marte è la ricognizione, probabilmente effettuata con ampio uso di droni in miniatura. Sarà essenziale mappare e valutare tutte le risorse possibili che potrebbero essere utili. Queste risorse includeranno l’acqua – ghiaccio nei primi metri sotto la superficie o acqua liquida che esisterebbe più in profondità. I materiali naturali come i metalli possono essere utilizzati nella costruzione di habitat, strumenti, carburante, ecc.
Gli scienziati della Mars Curiosity della NASA hanno recentemente annunciato la scoperta di composti organici complessi nel suolo. Questi composti organici sarebbero essenziali per l’idroponica, come ha suggerito Mark Whatley in un film meraviglioso, The Martian. Come prodotto secondario della crescita dei pianeti verdi, la fotosintesi fornirà una fonte di ossigeno per la respirazione.
Un’ambiente ostile
I primi coloni di Marte saranno intensamente concentrati sulla costruzione di habitat sicuri, resilienti e sostenibili. Ogni volta che gli umani lasciano la Terra, devono portare una bolla dell’ambiente terrestre, che include l’aria respirabile. Marte ha un’atmosfera, ma è solo circa l’1 percento della pressione atmosferica che esiste al livello del mare sulla Terra.
Inoltre, l’atmosfera su Marte è quasi interamente anidride carbonica (CO2). C’è solo una piccolissima quantità di ossigeno, il gas più importante di cui gli esseri umani hanno bisogno. Fortunatamente, è relativamente semplice produrre ossigeno dall’acqua, e ora sappiamo che Marte ha un’abbondante riserva d’acqua – presente come strato di ghiaccio permanente sotto gran parte della superficie.
Ci sono diversi pericoli che dovrebbero affrontare i coloni. Questi includono micrometeoriti, che bruciano nell’atmosfera superiore della Terra, e la radiazione ultravioletta proveniente dal sole che è bloccata dal nostro strato di ozono stratosferico sulla Terra. Marte non ha un tale strato di ozono. Quindi gli habitat devono essere schermati e forse costruiti in caverne e tubi di lava naturali.
Un nuovo mondo, ricostruito dalle sue fondamenta
Immagina l’opportunità di costruire un mondo completamente nuovo da zero! Finché la colonia è sicura e resiliente e finché le risorse saranno disponibili, quasi tutto potrebbe essere possibile. Marte potrebbe fornire una sede per sperimentare nuovi tipi di governo, istruzione, strutture sociali o persino attività ricreative. Alla fine, una volta che le colonie saranno stabili, Marte potrebbe essere usato come base per ulteriori esplorazioni del sistema solare esterno.
Mentre i primi coloni sviluppano una presenza più solida, saranno quindi in grado di dedicare maggiori sforzi per stabilire ulteriori obiettivi. Questi potrebbero includere lo sviluppo di industrie redditizie per il commercio con la Terra o la sperimentazione di nuove tecnologie che potrebbero avere applicazioni per la vita sulla Terra. Potrebbero cercare la vita sotto la superficie di Marte – come suggerito dai pennacchi di metano che vengono emessi stagionalmente dal sottosuolo – o nella vicina fascia di asteroidi o nelle lune di Giove.
Immagina i nuovi tipi di attività ricreative che potrebbero essere possibili su Marte. Immagina di sciare lungo le pendici di Olumpus Mons – il più grande (estinto) vulcano del sistema solare – dove le piste da sci sono lunghe centinaia di miglia. Immagina il deltaplano dalle scogliere alte sei miglia! Su Marte, l’intrepido esploratore potrebbe addentrarsi nelle caverne (antichi tubi di lava) che sono centinaia di metri di diametro.