Grazie all’aiuto dell’osservatorio a raggi X Chandra della NASA, gli astronomi sono riusciti a misurare la velocità di rotazione di cinque buchi neri supermassicci. Questi si trovano ad una distanza compresa tra i 10 e gli 11 miliardi di anni luce dalla Terra. La loro massa invece vanno da 160 a 500 milioni di volte quella del Sole ma continuano a cosumare materia crescendo rapidamente.
I risultati dello studio, pubblicato sull’Astrophysical Journal, hanno stupito gli scienziati. La velocità di rotazione di uno dei buchi neri è risultata essere vicina a quella della luce. L’orizzonte degli eventi di esso, il punto di non ritorno attorno ad un buco nero, ruota a circa 1 miliardo di chilometri all’ora. Gli altri quattro buchi neri girano invece a circa metà della velocità. Inoltre gli astronomi hanno scoperto che il vortice di materiale che circonda uno di essi ruota al 70% della velocità della luce.
Le misurazioni degli astronomi
Per misurare con precisione la velocità di rotazione dei buchi neri gli astronomi hanno sfruttato un fenomeno chiamato “lente gravitazionale“. Hanno sfruttato l’immensa quantità di oggentti di grandi dimensioni, come le galassie, nello spazio intermedio tra il telescopio e i buchi neri. Queste masse possono piegare e distorcere la luce funzionando come una lente di ingrandimento. In questo modo ingrandiscono le immagini degli oggetti distanti posti dietro di essi rendendoli più semplici da osservare e studiare.
In conclusione gli astronomi hanno scoperto che il disco di accrescimento dei buchi neri studiati, genera dei raggi X. Di conseguenza hanno potuto affermare che la loro velocità di rotazione deve essere molto alta. Le ultime misurazioni degli scienziati hanno permesso loro di determinare con facilità la massa e la velocità di questi corpi supermassicci. Gli ultimi risultati possono essere un elemento fondamentale per comprendere come questi crescono e si evolvono nel tempo.