Vita su Marte: un team di ricercatori sostiene di averla trovata

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In un nuovo studio, pubblicato su Advances in Microbiology, un team internazionale di ricercatori afferma di aver potenzialmente individuato tracce di vita su Marte sotto forma di funghi. Il team di ricerca ha raccolto ed analizzato diverse fotografie scattate dagli strumenti della NASA sul Pianeta Rosso, ritenendo di aver individuato delle forme di vita che assomigliano a dei miceti.

 

Le immagini della NASA mostrerebbero tracce di vita su Marte

Le immagini osservate dai ricercatori sono state scattate dai rover Opportunity e Curiosity e dalla fotocamera HiRISE del Mars Reconnaissance Orbiter (MRO). Gli scienziati ritengono che gli oggetti di forma sferica e di colore bianco gessoso, che secondo il team di Opportunity sono formazioni di un minerale chiamato ematite, siano in realtà dei funghi molto simili a quelli che si trovano sul nostro Pianeta.

Ufficialmente le formazioni biancastre sono ritenute essere ematite e diversi studi successivi confermano l’ipotesi. Ma un recente studio, antecedente a questo, aveva già ipotizzato che si potesse trattare di qualcosa simile ad un fungo bianco e sferico appartenente al phylum dei Basidiomycota che si trova sulla Terra.

Anche questo nuovo studio sostiene questa ipotesi e i ricercatori indicano come prova, una serie di foto di Opportunity in cui appaiono diverse sfere. Le foto in successione temporale, scattate nell’arco di 3 giorni, mostrano che nove sfere aumentano di dimensioni nel corso del tempo, mentre altre 12 sfere emergono dal sottosuolo.

 

I dettagli che hanno convinto i ricercatori

Il team di ricerca esclude che possa essere stato il vento marziano a far emergere o apparire più grandi le sfere, spazzando via il polveroso terreno superficiale, ma affermano piuttosto che le sfere “si espandono di dimensioni o, al contrario, cambiano forma, si spostano in nuove posizioni e/o diminuiscono di dimensioni e quasi scompaiono”.

I ricercatori inoltre ritengono di aver individuato delle strutture simili a steli in alcuni esemplari, così come sembra che alcuni abbiano perso parte delle loro membrane. Altri invece sembrano essere circondati da pezzi bianchi e materiale simile a spore e altri tipi di strutture superficiali tipiche dei funghi.

Secondo lo studio, la presenza di queste strutture dimostrerebbe che si tratti di funghi, così come il fatto che hanno osservato cambiamenti nelle strutture nell’arco di pochi giorni. I funghi infatti sono noti per crescere e svilupparsi in tempi che vanno da uno a quattro giorni, a seconda della specie e della grandezza.

I ricercatori sono dunque molto propensi a pensare che ci sia davvero vita su Marte e nella loro ricerca, documentano minuziosamente tutti i modi in cui i presunti funghi cambiano da una foto all’altra.

 

Non è comunque escluso che si tratti di formazioni abiotiche

Ma lo stesso team di ricerca ammette che quelle presentate nello studio non sono di certo prove schiaccianti. Affermano infatti che “è possibile che tutti gli esemplari presentati in questo studio siano abiotici. Non possiamo escludere completamente minerali, agenti atmosferici e forze geologiche sconosciute che sono uniche per Marte e sconosciute e aliene alla Terra. Tuttavia, la crescita, il movimento, le alterazioni nella posizione e nella forma, costituiscono un comportamento e, insieme a una morfologia simile alla vita, supportano fortemente l’ipotesi che ci sia vita su Marte“.

E forse, in fondo, in molti speriamo abbiano ragione. La presenza di vita su Marte, sotto forma di miceti, potrebbe rappresentare una svolta per il progetto di una futura colonia umana sul pianeta Rosso.

Ph. Credit: NASA / Rhawn Gabriel Joseph / Advances in Microbiology

Crediti: Joseph, Rhawn & Armstrong, Richard & Wei, Xinli & Gibson, Carl & Planchon, Olivier & Duvall, David & Elewa, Ashraf & Duxbury, Natalia & Rabb, Harry & Latif, Khalid & Schild, Rudolph. (2021). Fungi on Mars? Evidence of Growth and Behavior From Sequential Images. Advances in Microbiology. 11

Valeria Magliani
Valeria Magliani
Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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