Nel corso degli anni, le missioni spaziali hanno fornito un incredibile tesoro di informazioni sul nostro sistema solare. Una delle più recenti e sorprendenti sorprese proviene dalla missione OSIRIS-REx della NASA, che ha esplorato l’asteroide Bennu. Questo asteroide, situato a oltre 320 milioni di chilometri dalla Terra, ha rivelato una composizione straordinaria che include una combinazione di elementi cruciali: carbonio e acqua. L’agenzia spaziale fa sapere che sono state riscontrate evidenze di un alto contenuto di carbonio e acqua, ossia gli stessi elementi fondamentali per la vita che troviamo sulla Terra.
L’asteroide Bennu è un antico frammento di roccia spaziale che si è conservato quasi immutato da quando il nostro sistema solare ha iniziato a formarsi. I ricercatori credono che l’analisi del campione prelevato dall’asteroide possa fornire importanti indizi sulla composizione chimica degli “ingredienti” primordiali che hanno contribuito all’origine della vita sulla Terra. Il carbonio, elemento fondamentale per tutte le forme di vita conosciute, è stato trovato in concentrazioni significative nel campione, alimentando le speculazioni su possibili connessioni tra asteroidi come Bennu e l’origine della vita sulla Terra.
Asteroide Bennu, rilevato al suo interno carbonio e acqua
Il carbonio è uno degli elementi più versatili e vitali per la vita come la conosciamo. È alla base delle molecole organiche che compongono le strutture biologiche, come gli amminoacidi, i lipidi ei carboidrati. La scoperta di concentrazioni significative di carbonio nel campione di Bennu solleva domande intriganti sul ruolo che gli asteroidi potrebbero aver giocato nel fornire i mattoni fondamentali necessari per la vita sulla Terra. Oltre al carbonio, la presenza di acqua nel campione di Bennu è stata una sorpresa entusiasmante. L’acqua è una molecola chiave per la formazione e l’evoluzione dei pianeti e degli asteroidi. La sua scoperta su Bennu suggerisce che in passato, il nostro sistema solare potrebbe aver avuto condizioni più adatte alla formazione e alla conservazione dell’acqua rispetto a quanto precedentemente ipotizzato.
La scoperta della composizione di Bennu ha implicazioni significative per le future missioni di esplorazione spaziale. Mostra che gli asteroidi come Bennu sono veri e propri tesori di conoscenza scientifica, potenzialmente rivelando segreti fondamentali sulla storia del nostro sistema solare e sulla possibilità di vita altrove nell’universo. OSIRIS-REx è stata lanciata nel settembre 2016 ed è arrivata nei pressi di Bennu nel dicembre del 2018. La sonda ha trascorso i successivi 22 mesi a studiare l’asteroide e a cercare il luogo giusto per scendere a prelevare un campione. La raccolta è avvenuta nell’ottobre 2020 ma non tutto è filato nel verso giusto. La superficie di Bennu si è rivelata sorprendentemente porosa e il sistema di raccolta campioni di OSIRIS-REx è affondato oltre ogni previsione, tanto da intasare il sistema di raccolta, che si è chiuso in maniera incompleta iniziando a disperdere materiale nello spazio.
Nel corso dei prossimi due anni, il team scientifico della missione continuerà a studiare i campioni e condurrà le analisi necessarie per soddisfare gli obiettivi scientifici della missione. La NASA conserverà almeno il 70% del campione presso il Johnson Space Center per ulteriori ricerche di scienziati di tutto il mondo. Questa scoperta segna un passo avanti significativo nella nostra comprensione dell’universo e solleva entusiasmanti domande sulle potenziali connessioni tra gli asteroidi e l’origine della vita. La futura esplorazione spaziale continuerà a svelare i segreti degli oggetti celesti che popolano il nostro sistema solare e oltre, portando con sé nuove rivelazioni e scoperte che potrebbero portare alla nostra rivoluzionaria comprensione dell’universo.
Foto di Bouragaa Boukhechem da Pixabay