L’uomo ha sempre avuto un rapporto stretto e complesso con il mare. Quest’ultimo ci fornisce cibo e nutrienti essenziali, la medicina e alcune energie rinnovabili. È anche importante per quanto riguarda le riabilitazioni di veterani di guerra e bambini con autismo, attraverso la surfterapia. Anche molte delle nostre economie sono legate all’oceano. La pesca, il turismo, i trasporti marittimi e le spedizioni portano lavoro, reddito e sicurezza alimentare mentre servono la cultura e altri determinanti sociali della salute.
Tuttavia al giorno d’oggi con il notevole aumento delle emissioni di gas serra l’oceano sta cambiando, procurando notevoli problemi alla nostra salute. Le acque oceaniche risultano essere più calde, più acide e con meno ossigeno. Gli ecosistemi, già stressati per la pesca eccessiva e l’inquinamento, corrono sempre di più il rischio di un crescente degrado ulteriore. Con lo scioglimento del ghiaccio marino, i crescenti aumenti dei livelli del mare e con gli eventi meteorologici estremi, la salute umana deve affrontare moltissime minacce.
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Disastri idrologici
Con il cambiamento climatico i disastri naturali stanno diventando sempre più potenti e frequenti. Ad esempio, i cicloni tropicali, che hanno ucciso circa 1,33 milioni di persone dall’inizio del XX secolo, stanno diventando più intensi con il riscaldamento delle acque oceaniche. Il numero di uragani di categoria 4 e 5 è aumentato dal 25 al 30% per ogni grado Celsius di riscaldamento globale indotto dall’uomo dalla metà degli anni ’70.
L’acqua stagnante e i sistemi di acque reflue danneggiati possono esporre le persone a tossine, batteri e virus. Le interruzioni dell’assistenza sanitaria e gli impatti negativi su alloggio, occupazione e altri determinanti sociali della salute sottopongono le persone a condizioni di disagio oltre al trauma dell’evento. Ciò può peggiorare un ampio spettro di problemi di salute pubblica, dalle malattie infettive alle malattie non trasmissibili, come le condizioni cardiovascolari e respiratorie, alla salute mentale.
2. Migrazione e sfollamento legati al clima
Con l’innalzamento del livello del mare, le inondazioni costiere stanno diventando più comuni e gravi. Si prevede che entro la fine del secolo altri 250.000 chilometri quadrati di territorio costiero saranno inondati, esponendo a rischi decine di milioni di persone in più. L’erosione e il disgelo del permafrost possono rendere difficile o impossibile vivere in alcuni insediamenti costieri.
3. Declino del ghiaccio marino
Il ghiaccio marino nel corso degli ultimi 40 anni è diventato più sottile e più piccolo. È diminuito di circa il 13% per ogni decennio e lo spessore è diminuito di circa un metro e 75. È una caratteristica distintiva della vita nell’Artico. Fornisce una piattaforma per le attività di viaggio e di raccolta e modella i processi ecologici che sono alla base delle culture, delle economie, della conoscenza e dei sistemi alimentari locali.
Ciò può portare a meno cibo e denaro, più ansia per l’accesso al cibo e una maggiore dipendenza da cibi importati meno sani, con ripercussioni negative sulla sicurezza alimentare e sulla salute mentale. Inoltre può rendere la navigazione più pericolosa e imprevedibile. Può modificare i tempi e il luogo dei raccolti, aumentare i costi di raccolta e ridurre la quantità di raccolto.
4. Declino dei frutti di mare
I frutti di mare sono una fonte chiave di proteine e nutrienti essenziali, soprattutto dove scarseggiano da altri alimenti accessibili localmente. Tuttavia il cambiamento climatico sta già spingendo le specie verso i poli nord e sud. Ciò potrebbe portare a un serio calo delle catture di pesce entro il 2050. L’oceano è inquinato da mercurio, prodotti chimici industriali, prodotti farmaceutici, microplastiche e altro ancora. Ospita anche molti microrganismi naturali, come i batteri carnivori, il colera e le tossine.
Questi possono diventare pericolosi per la salute umana quando la chimica e la temperatura dell’oceano e altre dinamiche dell’ecosistema marino vengono alterate, il che può portare ad avvelenamento da crostacei, esposizione al mercurio e avvelenamento e altre malattie. Dobbiamo ampliare l’inquadratura del cambiamento oceanico da una questione ambientale a una che includa la salute umana e l’equità sociale.
Foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay