Un nuovo caso di Ebola scoperto nella Repubblica Democratica del Congo. Il virus questa volta ha ucciso una donna ed è arrivato dopo tre mesi dall’epidemia verificatasi in un paese vicino uccidendo oltre 55 persone. La donna ha mostrato sintomi il 1 febbraio nella città di Biena, nel nord Kivu. È morta in ospedale a Butembo due giorni dopo. Era sposata con un uomo che aveva contratto il virus in una precedente epidemia.
Il virus può vivere nello sperma dei maschi sopravvissuti per più di tre anni, secondo uno studio. L’annuncio segna potenzialmente l’inizio della dodicesima epidemia di Ebola in Congo da quando il virus è stato scoperto nel 1976. Arriva tre mesi dopo che il Congo ha annunciato la fine della sua undicesima epidemia, a centinaia di miglia di distanza a ovest, che ha infettato 130 persone.
Congo, scoperto un nuovo caso di una donna uccisa dal virus
I sintomi sono gravi: febbre alta e dolore muscolare seguiti da vomito e diarrea, eruzioni cutanee, insufficienza renale ed epatica, sanguinamento interno ed esterno. Quell’epidemia nell’ovest del paese si è sovrapposta a una precedente nell’est, iniziata nel 2018 e terminata a giugno. Ha ucciso più di 2.200 persone, la seconda nella storia della malattia. È stato aggravato da sfide senza precedenti, tra cui un conflitto radicato tra gruppi armati, la più grande epidemia di morbillo al mondo e la diffusione di Covid.
L’emergere di più casi potrebbe complicare gli sforzi per sradicare il Covid-19, che ha infettato 23.600 persone e ne ha uccise 681 nella Repubblica Democratica del Congo. Una campagna di vaccinazione dovrebbe iniziare nella prima metà di quest’anno. Sebbene ci sia speranza che questa identificazione precoce di un’infezione possa aiutare a contenere rapidamente questo focolaio, epidemie di Ebola consecutive e Covid-19 hanno portato i sistemi sanitari del Congo al limite e questo potrebbe mettere a dura prova un clima già esasperato.
Le foreste equatoriali del Congo sono un serbatoio naturale del virus Ebola, che provoca vomito e diarrea gravi e si diffonde attraverso il contatto con fluidi corporei come sangue, vomito e sperma. L’Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che non era insolito che si verificassero casi sporadici a seguito di un’epidemia grave e che le precedenti risposte di Ebola stavano già rendendo più facile affrontare questo.
Inoltre si sta indagando sul caso e si sta cercando di identificare il ceppo del virus per determinare il suo legame con l’epidemia precedente. Il Congo ha subito più di un quarto di secolo di conflitti e la sfiducia nei confronti degli operatori sanitari del governo è alta. Il tasso medio di mortalità per Ebola è di circa il 50%, ma può salire fino al 90% per alcune epidemie. Si ritiene che il virus che causa l’Ebola risieda nei pipistrelli.
Foto di Miguel Á. Padriñán da Pexels