Scoperto un esopianeta grande quanto la nostra Terra e scosso da eruzioni vulcaniche. Questo straordinario pianeta si trova a circa 86 anni luce di distanza da noi e ha una caratteristica davvero peculiare. Oltre ad essere probabilmente coperto da vulcani, questo esopianeta non ruota, il che significa che per metà è sempre esposto alla luce del Sole, e dunque è sempre giorno, mentre sull’altra metà è sempre notte.
Un esopianeta ricoperto da vulcani e che non ruota
L’esopianeta appena scoperto si trova nella Via Lattea ed è un mondo aspro e roccioso tormentato da continue eruzioni. I vulcani che lo ricoprono lo rendono simile alla luna di Giove Io, il corpo vulcanicamente più attivo nel nostro Sistema Solare.
Come spiega Björn Benneke, capo del gruppo di astronomia dell’Università di Montreal e coautore dello studio, dato che questo pianeta non ruota su un lato è sempre giorno, mentre sull’altro è sempre notte e “di giorno fa troppo caldo per l’acqua liquida, quindi è probabile che sia molto secco e caldo, probabilmente un deserto. Sul lato notturno, c’è forse un grande ghiacciaio. La regione più interessante è il luogo dove il giorno e la notte si incontrano. Qui, l’acqua ghiacciata del lato notturno può sciogliersi e possibilmente formare acqua superficiale liquida”.
Al momento non si pensa ci sia vita
Il pianeta fa parte del sistema planetario di una nana rossa, una stella molto più piccola del nostro Sole e compie la sua orbita attorno alla stella in appena 2,8 giorni. Ha una temperatura superficiale leggermente più alta di quella della Terra e si trova proprio al limite interno di quella che conosciamo come zona abitabile. Questa zona corrisponde alla zona attorno alla stella che non è né troppo calda, né troppo fredda e dove è possibile che si trovi acqua superficiale e in cui è possibile che vi sia vita.
Stephen Kane, astrofisico planetario dell’Università della California, Riverside e coautore dello studio ritiene che il pianeta abbia “una superficie ruvida e giovane, dopo molti milioni di anni di costante attività vulcanica. Dal momento che gli effetti gravitazionali non si preoccupano del lato giorno e notte, sospetto anche che l’attività vulcanica sia distribuita uniformemente sulla superficie planetaria”.
Kane aggiunge anche che “poiché il pianeta è così vulcanicamente attivo, sta ancora contribuendo con i gas all’atmosfera dall’interno”. È dunque probabile che il pianeta abbia ancora un’atmosfera, anche se è piuttosto improbabile che sia abitato, date le sue caratteristiche turbolente.
I ricercatori hanno individuato il pianeta utilizzando il Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA e lo Spitzer Space Telescope, il telescopio spaziale ormai in pensione. I dati sono stati poi confutati con le osservazioni di alcuni osservatori terrestri.
Foto di David Pulcifer da Pixabay