Tutti gli ecosistemi hanno bisogno di equilibrio, un aspetto sicuramente non difficile capire. Quello che è complicato capire è cosa di fatto può garantire il mantenimento di questo obiettivo e cosa no. I lupi, in questo aspetto, sono di fatto efficienti e uno studio lo ha dimostrato ancora una volta. Si parla di una storia di un singolo esemplare e dell’impatto che ha avuto.
L’esemplare in questione è stato introdotto nel 1997 su un’isola remota canadese, un ecosistema di per sé ricco, ma con alcuni problemi con i lupi. Il branco di quest’ultimi ha visto un declino importante soprattutto a causa della consanguineità. Il suo arrivo ha subito migliorato la situazione, la salute della foresta se così si può chiamare.
I lupi e la loro importanza sull’ecosistema
Le parole degli esperti in materia: “Problemi come la consanguineità e la bassa diversità genetica sono una preoccupazione importante per gli scienziati, ma questo è il primo studio che mostra che quando si hanno questi problemi genetici, non hanno solo un impatto su una particolare popolazione e aumentano il rischio di estinzione: hanno anche effetti a catena davvero grandi su tutte le altre specie.”
I lupi sull’isola si ridussero prima a causa di una malattia, da 50 passarono a 12, e poi dalla differenza genetica. Il solo arrivo di questo esemplare ha permesso una diversificazione che di fatto ha portato alla nascita di 34 cuccioli sani. Nel momento in cui la preda principale è l’alce, l’altro numero dei lupi è fondamentale per la buona riuscita della caccia. Sfortunatamente, essendo un’isola e quindi un ecosistema fondamentalmente chiuso, la situazione dopo una ventina d’anni è tornata critica, ma grazie a quello appreso da questo evento, un nuovo programma di integrazione ha di nuovo sollevato la popolazione di questi predatori.